Il Ponte di Messina, 6,1 miliardi di euro di fumo, senza progetto, senza futuro e con dati sbagliati

Ormai ci siamo. Il grande bluff berlusconiano del ponte sullo stretto è … alle strette finali!  Un ponte di denaro pubblico e una società, Stretto di Messina, che in questi anni di panzane governative ha ingoiato qualche milione di euro per stipendi del CdA, costi di gestione della società e varie ed eventuali.
Si dovrebbe partire, per non cominciare mai, dalla Calabria ma ancora oggi l’uomo delle meraviglie governative, Silvio Berlusconi, non ha ancora detto aflu utaliani da dove arriveranno i fondi necessari per tentare l’inizio della costruzione e che ammontano a circa 5 miliardi di euro. Per l’esattezza, 4,8 miliardi.
Inoltre, visto che i costi sono lievitati a oltre 6 miliardi di euro come intende il governo Berlusconi affrontare la cosa con il general contractor “Impregilo” di cui fa parte anche la Fininvest attraverso la partecipazione al sindacato di Capitalia?
Infine, al di là che ancora oggi questa pensata berlusconiana non è corredata da alcun progetto definitivo serio e che non sono mai stati seriamente valutati tutti gli ostacoli tecnici (non ultimo il fatto che ad oggi non esiste acciaio di qualità necessaria per una eventualità del genere), come pensa compensare le preventivabili enormi perdite di gestione considerato che i dati economici sono basati su una percorrenza media di 100 mila auto/giorno mentre è documentato che il traffico attuale (dati 2008) è di DUEMILA veicolo al giorno ed in prospettiva, nel 2032 si presume possa giungere a circa 18 mila transiti?