venerdì, Settembre 20, 2024
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Esposizione all’amianto dei lavoratori marittimi. Lo stato latita … colpevolmente

amiantoAncora oggi i Lavoratori marittimi non riescono ad essere destinatari dei benefici previdenziali da esposizione all’amianto, pur appartenendo ad una categoria di lavoratori tra le più esposte. Infatti, non bisogna dimenticare che una Direttiva O.I.L. imponeva l’uso di tale materiale a bordo delle navi sino agli inizi degli anni ’80 per la tutela della vita umana a mare perché ignifugo, isolante e atermico.
Il personale navigante lo rimuoveva, ne confezionava manufatti e lo ricollocava per le manutenzioni, trattandolo senza precauzione alcuna. Ed ancora, in ambienti inquinati delle polveri di tale materiale che finiva con lo sfaldarsi per le temperature e le vibrazioni con navi in esercizio, vi impiegava il proprio tempo libero, vi mangiava, vi dormiva. In sintesi svolgeva le funzioni del vivere quotidiano per tutta la durata dell’imbarco.
L’impossibilità a potere disporre del canonico Curriculum nei termini del DM 27 ottobre 2004 deriva dal fatto che il lavoratore marittimo è un precario che nel corso della vita ha cambiato molteplici datori di lavoro, molti dei quali non più esistenti, navi acquistate all’estero (vedi i Liberty e le petroliere T2 americane cedute agli armatori italiani a fine 2^ guerra mondiale e che sino agli ’70 solcarono i mari), demolite all’estero o comunque, per cui non possono farsi indagini retrospettive.
Il Cap. Francesco Giuseppe D’Anniballe della Segreteria Nazionale USCLAC/UNCDiM ci dice che, nel corso della Sua quarantennale carriera da navigante appartenente alla sezione Macchina, personalmente ha manipolato impasto di polvere d’amianto per predisporre dei cuscini coibenti in tela d’amianto, cuciti con cordicino d’amianto. Ha de coibentato e recoibentato senza precauzione alcuna per essere stato ignaro del pericolo. Ha dormito in cabine spannellate con sopra la testa l’amianto coibente. Come lui la stragrande maggioranza del personale marittimo.
E’ dal 1985 in poi che l’amianto non si è più utilizzato sulle nuove costruzioni di navi. Le bonifiche delle navi in esercizio hanno preso corpo dal 1990 in poi e solo con l’entrata in vigore del D.L. 271/99 si è avuta la prima tutela della salute dei Lavoratori Marittimi.
Molti parlamentari nel corso delle legislature dal 2005 in poi, avendo avuto chiara la non rispondenza del DM 27 ottobre 2004 ai Lavoratori Marittimi, hanno posto in essere delle inziative. Si possono annoverare la determinazione delle IX ed XI Commissioni che, nella seduta del 13 aprile 2005, impegnarono il Governo dell’epoca ad emanare una circolare per validare l’estratto matricola mercantile o i documenti di navigazione, rilasciati dalle Capitanerie di Porto, quali curriculum lavorativi sostitutivi di quello previsto dal D.M. 27 ottobre 2004.
Ancora oggi nulla.
 Le innumerevoli interrogazioni parlamentari a risposta scritta dall’inizio del 2009 sono rimaste lettera morta. L’intervento del Governatore della Liguria Claudio Burlando ha prodotto la Direttiva del Ministro Sacconi emanata il 14 luglio 2009 che risolve solo i casi dei Lavoratori Marittimi per le Società di Navigazione cessate. Come dire che la montagna ha partorito il topolino. Le mozioni del Governo regionale del Friuli Venezia Giulia, gli ulteriori interventi del parlamentare Mondello sono rimasti senza ascolto.
Quasi un accanimento contro la Categoria e malgrado Confitarma con propria circolare di inizio d’anno abbia invitato i propri associati a non rilasciare curricula da esposizione all’amianto e abbia invitato il Governo a emanare norma per validare l’estratto matricola mercantile. Così anche il CIV di IPSEMA, almeno in due occasioni nel corso del 2009. I tribunali che sentenziano favorevolmente nei confronti dei marittimi. Non ultime 40 sentenze emesse dal Tribunale di Trapani molte delle quali approdate in appello con esito favorevole per i ricorrenti marittimi che a giorni saranno passate in giudicato per cui INPS dovrà limitarsi ad applicare il beneficio. L’assenza del Governo è realmente gravissima, così come del precedente di centro sinistra e di quello ancora prima di centro destra.
L’ultima iniziativa è ancora una volta della USCLAC/UNCDiM, il cui Presidente Com.te Antonino Nobile, in delegazione con il Com.te Claudio Tomei della Segreteria Nazionale, in data 21/10/2009, a Genova, hanno incontrato il Presidente Claudio Burlando e il Presidente della Conferenza delle Regioni Errani che hanno dato piena disponibilità impegnandosi a presentare al Governo la tematica con richiesta di modifica del D.M. 27 ottobre 2004 perché l’estratto matricola mercantile possa avere valore di curriculum lavorativo. Siffatta soluzione, oggi, peraltro,aggiunge ancora il Cap. D’Anniballe, servirebbe a permettere il pensionamento di molto personale navigante Tirrenia in esubero destinato ad essere destinatario degli ammortizzatori sociali introdotti con i recenti provvedimenti legislativi e, quindi, essere comunque un onere a carico dello Stato.

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