venerdì, Settembre 20, 2024
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E scoppia una "sospetta" pandemia da rischi di dissesti idrogeologici

Zitti tutti in Sicilia e tutti colpevoli per il generale dissesto del territorio, dopo i morti di Messina,  scoppia improvvisa, la pandemia dei rischi idrogeologi. Piani regolatori “bloccati” ad arte ed infilati dentro un lungo e tormentoso tunnel fatto di burocrazia a tempo, relazioni tecniche commissionate ad università e fior fior di professionisti e pagati a peso d’oro “dimenticati” nei cassetti, colpevoli “disattenzioni” nella gestione del territorio montano e pedemontano spogliato della sua essenza naturale, gli alberi, e sfruttamento dissennato del territorio, sono il mix tremendo delle colpe di molti  amministratori e politici siciliani che con l’edilizia hanno costruito le loro fortune politiche e che hanno portato l’Isola al disastro ambientale completo. 
Siamo al limite del punto di non ritorno e si prevede il grande business che metterà definitivamente in ginocchio l’Isola. 
Dopo Messina tutti a gridare allo scandalo, nessuno che abbia fatto mea culpa, e Salvino Caputo, deputato regionale e vice sindaco di Monreale (le solite due cariche tanto per cambiare) è il primo che convoca con urgenza una conferenza di servizio per verificare la presenza di situazioni a rischio dissesto e frane  nel territorio di Monreale.
 Secondo Caputo, la sua decisione scaturisce da una serie di esposti e segnalazioni di cittadini e di associazioni ambientalistiche che hanno rappresentato la situazione di grave pericolo di dissesto idrogeologico derivante dalla collina posta immediatamente a monte del centro storico della cittadina normanna.
 Un comportamento responsabile ma è poco credibile che le segnalazioni dei cittadini e delle associazioni siano arrivate, guarda caso, proprio dopo il disastro di Messina. 
Una tempistica sospetta …

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