Come ben potrà vedere il collega Franco Mineo, il Vicepresidente della Regione Siciliana, Titti Bufardeci non ha certo bisogno di estemporanei difensori.
Ma le risposte dell’Assessore ai trasporti al nostro Capogruppo del PDL all’ARS,Innocenzo Leontini, per quanto abilmente congegnate ed apprezzabili sul piano della forma, sono in realtà totalmente evasive ed alzano artatamente una fitta cortina fumogena sulla realtà dei fatti tentando di far leva su una sorta di patriottismo siciliano davvero fuori luogo.
Riesce difatti difficile immaginare che il Ministro dei Trasporti, Altero Matteoli ed il Governo Centrale abbiano dato a tutte le regioni interessate al processo di privatizzazione del Gruppo Tirrenia e delle società da esso controllate, oltre che convincenti rassicurazioni, tutte le risposte del caso e non lo abbiano invece fatto per la sola Sicilia.
Altrettanto improbabile parrebbe d’altro canto che solamente la Sicilia abbia richiesto di conoscere le condizioni per il “trasferimento” della Siremar mentre le altre regioni, anche quelle di colore politico diverso da quello del Governo, abbiano accettato passivamente di “accollarsi” le altre società.
Occorre peraltro sottolineare che il confronto con il Governo Nazionale e coi Sindacati non è affatto terminato e quindi il nostro Assessore, se mai lo volesse, potrebbe chiedere ed ottenere tutte le informazioni che vuole ed iniziare (come intende invece opportunamente fare la regione Campania) la “due diligence” con la società da acquisire, che gli permetterebbe di avere ogni informazione, oltre che ogni su singolo dettaglio che dovesse interessarlo, anche su flotta, personale, stato patrimoniale e quant’altro ritenesse utile ai fini di una ponderata decisione.
Invece l’Assessore sparando a zero su Siremar e Governo “a prescindere”, ha chiaramente svelato un ,forse non solo suo, pregiudizio e una sua avversione nei confronti della flotta pubblica, del suo managment e dei suoi Lavoratori, ed una altrettanto evidente propensione per l’Armamento privato a cui sono destinati, sia pur con lo svolgimento di gare regolari e trasparenti, ben 81 milioni di euro della Regione per servizi integrativi a fronte dei 70 (sui 220 complessivi) che lo Stato dovrà erogare alla Siremar per l’intera gamma dei servizi di tutto il 2009.
Si smetta quindi di giocare con le parole e con i sentimenti e soprattutto si smetta di giocare con la sopravvivenza di un indispensabile servizio pubblico, quale è quello svolto dalla Siremar, essenziale per le nostre isole minori ed ancora meno si giochi col destino di migliaia di Lavoratori della Siremar e del suo indotto.