La protesta inscenata a Grammichele contro il Presidente della Regione Siciliana ha fatto scatenare, come di consueto, il sensazionalismo e l’allarmismo in questa terra di Sicilia dove tutti quanti hanno interesse, non perdono occasione per drammatizzare anche la semplice dimostrazione di democrazia: la protesta.
E quindi, un manifesto, chiaramente indicativo del disappunto della popolazione circa le decisioni di Lombardo di ridimensionare l’azienda ospedaliera catalina, che non mostra alcuna minaccia o offesa, in quanto mostra una croce inequivocabilmente indicativa della sanità, cancellata e con l’affermazione che calatina non dimentica, viene indicato come qualcosa di incivile.
E il primo è l’assessore Gianni che afferma, esprimendo l’ovvia ed inutile solidarietà a Lombardo “”Io che sono stato tra i più critici sui contenuti della riforma dissento profondamente da questo modo assolutamente incivile di concepire il dissenso“.
Ilarda incredibilmente definisce “funebre” il manifesto di protesta che chiaramente appare un monito politico (ci rivedremo alle elezioni), e alla solidarietà a Lombardo fa seguire una sconcertante dichiarazione: “Esprimo la mia più ferma condanna per il gesto vile e ignobile nei confronti del Presidente Lombardo al quale va tutta la mia solidarietà. Non è questo il modo di confrontarsi in un Paese civile fondato sulla democrazia”.
Anche Lombardo non è da meno per sensazionalizzare una civile e democratica protesta definendo, con un comunicato della Presidenza, i poster “lugubri.
E tutti i media a dar spago a queste incredibili affermazioni che criminalizzano tutti quanti contestano in modo civile e democratico, e “leggono” sempre e comunque minacce personali in chiari manifesti di democratico e civile dissenso.
Così non si fanno certamente gli interessi della Sicilia e dei siciliani.