Non è tollerabile che al dipendente non venga riconosciuto il sacrosanto diritto del riposo biologico e di trascorrere con il propri familiari le festività pasquali, natalizie e delle festività nazionali.
Non penso neanche che i marsalesi hanno la necessità di avere pane fresco il giorno di pasquetta o il 25 aprile o il 1° maggio o altre feste comandate e per quanto riguarda gli alimenti in generale è difficile pensare che i cittadini non facciano la spesa il venerdì o il sabato precedente alla festa.
Se proprio si avverte la necessità di avere il pane “fresco” di giornata, allora il modo più corretto sarebbe quello di attuare una apertura a turnazione a similitudine di quanto avviene per le farmacie, così da ridurre al minimo il numero di lavoratori costretti a lavorare nel giorno di festa.
Questo è quanto affermato dal Responsabile della CGIL di Marsala Enzo Milazzo il quale auspica un ripensamento del Sindaco per una rimodulazione del calendario tenendo conto soltanto dei panifici e non anche dei generi alimentari la cui apertura appare un non senso.
Ed a proposito della voce che circola secondo cui una associazione di categoria avrebbe affermato che il giorno di pasquetta il pane costerà di più perché così si pagherà di più il dipendente, Enzo Milazzo ritiene che questo non solo appare non credibile, ma sarebbe anche illegale perché la giornata doppia festiva per il lavoratore è prevista nei contratti di lavoro. Inoltre il prezzo del pane non viene aumentato per pagare di più il dipendente.
Se così fosse, Milazzo invita i marsalesi a non acquistare il pane.
In Italia nelle giornate festive i negozi di alimentari e panifici sono chiusi, a Marsala invece, non si può fare a meno di tenere aperti negozi e panifici.
Qualcosa non quadra.