La Regione Siciliana ha partecipato al bando per la presentazione di proposte nell’ambito dei finanziamenti europei di cui all’Obiettivo Cooperazione Territoriale (Med 2007 – 2013). Il progetto, presentato lo scorso 13 marzo insieme alle Università siciliane, si chiama Phytogreen ed è dedicato particolarmente alla ricerca sul punteruolo rosso delle palme, per l’applicazione di modelli innovativi di gestione fitosanitaria eco-compatibile delle aree verdi urbane a tutela della salute dei cittadini.
Tra la lista degli altri partner ci sono le Regioni Puglia e Marche, il prestigioso Mediterranean agronomic institute di Montepellier in Francia, il Benaki Phytopathological Institute in Grecia e il ministero per le Risorse e per gli Affari Rurali di Malta. Il totale del budget previsto per tutto il progetto è di circa 1,487 milioni di euro.
“Tutti i progetti del Programma Med – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via, che ha firmato la lettera di intenti per l’adesione a Phytogreen – hanno un deciso carattere di transnazionalità e sono destinati all’innovazione di processo e di prodotto, attraverso la disseminazione del know-how. Tra le finalità del programma, quella di incoraggiare al massimo la cooperazione strategica tra diverse aree territoriali mediterranee, compresa quindi la Sicilia, per modificare lo spazio in un ambito interregionale fortemente competitivo, capace di reggere le sfide internazionali in un quadro di riferimento di coesione dei territori, garantendo sviluppo sostenibile e lavoro ma con un’efficace protezione ambientale”.
Un esempio di grande attualità è proprio rappresentato dal punteruolo rosso delle palme, introdotto in Europa da paesi terzi dell’area mediorientale, che ha sconvolto i modelli gestionali del patrimonio di palme nella maggior parte delle aree urbane del Sud Europa.
“Il punteruolo rosso delle palme – afferma il professore Stefano Colazza dell’Università degli Studi di Palermo, che già da tempo sta collaborando con la Regione in diversi progetti di ricerca in materia – sta invadendo i nostri territori con conseguenze imprevedibili e spesso devastanti. Questo effetto è ancora più evidente se il contesto in cui si opera è quello urbano pubblico o privato, come parchi, aree ricreative, aiuole, scuole, centri industriali e commerciali, dove le specie vegetali a rischio sono normalmente a elevato valore economico e spesso costituiscono un patrimonio storico-paesaggistico e immobiliare di inestimabile valore”.
“Con il progetto Phytogreen – conclude l’assessore – si vuole consolidare e ampliare l’attività di networking, incoraggiare lo scambio, la condivisione e la circolazione delle informazioni per la risoluzione di problemi comuni e la definizione di strategie di previsione e controllo, in particolare per l’emergenza costituita dal punteruolo rosso, secondo protocolli armonizzati tra i diversi paesi dell’area mediterranea”.