giovedì, Novembre 21, 2024
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Emergenza siccità. Presidente Schifani non sarebbe opportuno dimettersi?

E si caro presidente, le sue dimissioni sarebbero auspicabili e utili alla Sicilia.
L’emergenza idrica non è emersa sotto la sua presidenza. Ciò è vero ma è anche vero che la mancanza di acqua, grave e continuata, non può definirsi più emergenza in Sicilia e che sin da quando lei siede a Palazzo, l’acqua è sempre stato un grave e perdurante problema.
Lei come i suoi predecessori non sembra abbia fin qui ha fatto nulla di concreto per risolvere l’atavico problema che non può essere risolto sperperando altri 90 milioni di euro per “sistemare” dighe e invasi.
Cosa ce ne facciamo di un invaso se non piove ? Cosa mai possiamo farcene di nuove stazioni di pompaggio se non abbiamo acqua da “pompare”?
Egregio Presidente,  qualche anno fa al Sindaco di Marsala della passata sindacatura, fu  proposto di invitare un team di esperti israeliani per valutare la possibilità di realizzare un progetto di desalinizzazione dell’acqua marina. Come noto Israele con l’acqua  marina ha fatto rifiorire il deserto del Negev …
Il sindaco di allora rispose che progetti così importanti sono di competenza della Regione …
Non penso che sia così perché il Comune può redigere un progetto e inoltrarlo per il finanziamento.
Non se ne è fatto nulla e nel frattempo le falde scendono e gli invasi si asciugano.
E la Regione ? Fino ad oggi, a meno di errori, non risulta alcun concreto progetto per risolvere definitivamente il problema dell’acqua in Sicilia.
Viene il sospetto che l’emergenza che emergenza non è, sia scientemente emarginata dai progetti regionali.
Si denuncia la mancanza di acqua, si chiedono fondi per fantomatici progetti di ammodernamento ma manca l’elemento essenziale, l’acqua.
E invece di produrla cosa si fa ? Si discute e si sperperano denari. Pensiamo a produrre l’acqua e contestualmente pensiamo a risolvere il problema degli invasi e delle dighe.
Forse con un nuovo governo sarebbe diverso l’approccio al problema. E’ solo una speranza però.

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