sabato, Novembre 23, 2024
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Sollevato dall’incarico il Generale Vannacci. La minoranza ha vinto

Lo Stato Maggiore dell’Esercito con un provvedimento lampo ha sollevato dal Comando dell’Istituto Geografico Militare il Generale di Divisione Roberto Vannacci. La minoranza  rumorosa ha fatto tremare il Palazzo.

Era nell’aria già dai primi giorni dell’esplosione della campagna mediatica contro Vannacci ma la tempestività con cui lo SME ha deciso l’avvicendamento lascia non poco perplessi in quanto si presta al dubbio che non sia stata  valutata con attenzione la questione nel suo complesso.

Insomma, tolto il dente spenti i riflettori. Se così fosse probabilmente i calcoli dello Sme risulterebbero errati. La minoranza silenziosa e la politica di sinistra con in testa il Partito Democratico non sono soddisfatti e continueranno a protestare. Siamo in campagna elettorale e questa minoranza rumorosa a cui nessuno nega i propri diritti, tutto sommato vale 1,5 milioni di voti.

In questo contesto non stupisce il Ministro Crosetto che, dalle dichiarazioni ci sembra di capire non abbia letto il libro, ha preannunciato il via ad una azione disciplinare e continua nelle sue dichiarazioni di condanna. “Queste sono le regole” ha dichiarato alla stampa, senza però chiarire di quale regoli parli. Sorge il dubbio che Crosetto nelle sue dichiarazioni sia stato influenzato più dalla minoranza rumorosa di cui parla Vannacci che da una seria consultazione delle norme che regolano la vita militare.

Quanto al libro sono state estrapolate affermazioni inserite in un contesto generale assolutamente corretto e non censurabile dove il termine “omosessualità” è   presente ben 56 volte.

Infatti, per ben 55 volte, il termine omosessualità è presente nel libro  prima della frase “Siete diversi fatevene una ragione”  estrapolata dal contesto non tenendo conto delle precisazioni contenute nei paragrafi precedenti.
Si legge:  “Per quanto l’omosessualità esista da millenni e sia stata anche molto ben accettata e tollerata in alcuni periodi storici, essa non ha mai interferito con la famiglia alla quale sono sempre state riconosciute alcune basiche ed insostituibili funzioni sociali: la procreazione, l’educazione di figli e la naturale rappresentazione gerarchica del modello sociale”.

Ma creare un modello di società fluida, dove le certezze sono sbiadite, le persone sempre più sole e più annebbiate e dove i legami più forti, compresi quelli di sangue, sono messi continuamente in discussione sicuramente assicura una maggiore malleabilità e possibilità di strumentalizzare

Proprio in quel turbolento periodo, sull’onda delle grandi proteste operaie, studentesche e femministe nascono i primi movimenti di emancipazione degli omosessuali e transgender che, dopo secoli di clandestinità forzata, vengono allo scoperto per reclamare il giusto spazio di libertà che anche a questa seppur esigua minoranza deve essere garantito in uno Stato democratico.

Molto interessante far notare che l’omosessualità è universalmente riconosciuta come “variante non patologica dell’orientamento sessuale” e quindi, come tale, e come il masochismo, non può rientrare nella normalità anche tenuto conto delle percentuali estremamente minoritarie dei suoi adepti. Per anomalia si intende infatti “una deviazione dalla norma” e la variante si definisce come “una differenza rispetto al tipo o alla media o alla norma”… Superfluo continuare!

Già, inutile continuare.

L’unica dichiarazione equilibrata che abbiamo fin qui letto è quella del  Procuratore Generale Militare, Marco De Paolis,  rilasciata al Corriere della Sera – di Roma «Se fossi ancora in primo grado, alla Procura militare, il libro lo leggerei. Ci potrebbero essere profili di diffamazione per qualcuno. O per l’istituzione stessa. È ovvio che c’è un problema di immagine per le Forze Armate e l’Esercito che va valutato».

Se fossi in primo grado alla Procura militare io lo leggerei il libro … “ –

Premesso che il libro l’ho letto e che non condivido la forma con cui è stato scritto specie in alcuni passaggi, mi sovvengono due domande.

Quanti, giornalisti, intellettuali e politici che hanno stigmatizzato il Gen. Vannacci, accusandolo di omofobia e altro,  possono in tutta onestà affermare di aver letto almeno un terzo del libro incriminato?

Oltre al dubbio che la minoranza rumosa ha fatto tremare il Palazzo, nella decisione di sollevare il Generale Vannacci dal suo incarico ha forse pesato la sua non dimenticata denuncia di  “gravi e ripetute omissioni nella tutela della salute e della sicurezza del contingente italiano costituito da migliaia di militari impiegati in Iraq e sottoposti all’esposizione all’uranio impoverito senza che alcuna informazione fosse fornita al riguardo e senza che alcuna mitigazione dei rischi fosse attuata” ?

Qualche risposta il Ministro Crosetto e il Capo di Stato Maggiore della Difesa, che non ci risulta fino ad oggi sia intervenuto ufficialmente nel caso, dovrebbero quantomeno darla ai militari in servizio, alle centinaia di famiglie di militari deceduti per malattie riconducibili all’esposizione dell’uranio impoverito e a quanti, circa tremila, ancora oggi lottano contro i melanoma.

Michele Santoro

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