Il Ministro: «Farneticazioni: via all’esame disciplinare» e l’Anpi chiede la rimozione del generale.
Crosetto ha parlato, ma la sua uscita appare, alla luce delle norme di legge in materia di libertà di espressione per il personale delle FF.AA, solo una boutade di mezza estate e un brutto scivolone politico. Incomprensibile poi l’intervento del presidente dell’ANPI che chiede addirittura la rimozione del Generale della Folgore, Roberto Vannacci.
Nel contesto, tutta la bufera che si è abbattuta sul libro del contestato, appare come la classica operazione di distrazione di massa per il governo e la solita trita e ritrita campagna buonista.
Il terreno è fertile, la maggior parte degli italiani non legge e non si informa. Non ha quindi capacità di discernimento e accetta per oro colato tutto ciò che gli viene somministrato dai mass media e dalla politica. Si comportano come una mandria di bufali che corre inconsciamente verso il baratro.
Nel caso del libro del Generale Vannacci poi, l’ipocrisia generale si è evidenziata subito e ovviamente il ministro Crosetto non poteva non intervenire. Lo ha fatto alla sua maniera e forse senza neanche leggere il libro e quindi con la sua dichiarazione circa l’avvio di un provvedimento disciplinare a carico del Generale, sembra abbia preso una solenne cantonata.
Come e più del Ministro, tutta una lunga serie di personaggi più o meno noti hanno voluto ovviamente prendere parte al processo mediatico Vannacci.
Alcuni canali televisivi hanno subito aperto il dibattito, meglio sarebbe dire il processo, e condannato senza se e senza ma Vannacci e il suo libro bollandolo come provocatorio, razzista e sessista.
Su 400 pagine estrapolare affermazioni senza tenere conto del contesto dell’intero pensiero è pericoloso, tuttavia è ormai la prassi del sistema Italiano. Non è il primo caso e non sarà l’ultimo. In attesa di leggere il libro, si può affermare senza ombra di dubbio che il pensiero di Vannucci è in generale il sentimento degli italiani seppur espresso in maniera diversa e spesso, troppo spesso, sottovoce.
L’Ufficio del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha subito diramato un comunicato che lascia perplessi.
Il testo : “In merito alla notizia pubblicata oggi su alcuni organi di stampa, relativa al contenuto del libro autoprodotto dal Generale di Divisione Roberto Vannacci, la Forza Armata prende le distanze dalle considerazioni del tutto personali (come precisato nel testo) espresse dall’Ufficiale.
Si precisa che l’Esercito non era a conoscenza dei contenuti espressi in esso e che gli stessi non erano mai stati sottoposti ad alcuna autorizzazione e valutazione da parte dei vertici militari.
In tal senso l’Esercito si riserva l’adozione di ogni eventuale provvedimento utile a tutelare la propria immagine“.
Lo SME prende le distanze e la cosa è del tutto corretta e lecita ma anticipare che si riserva di tutelare la propria immagine appare, come le dichiarazione di Crosetto, un equivoco.
Il libro non ha leso l’immagine dell’Esercito e come correttamente puntualizzato anche nel comunicato dello SME, ciò che vi è scritto sono considerazioni personali del Generale Vannacci e niente hanno che fare con le Forze Armate e quindi con l’Esercito.
Quanto ai provvedimenti eventuali anche qui Crosetto e l’Esercito sembra dimentichino il D.L.vo 66/2010 che stabilisce “che I militari possono liberamente pubblicare loro scritti, tenere pubbliche conferenze e comunque manifestare pubblicamente il proprio pensiero, salvo che si tratti di argomenti a carattere riservato di interesse militare o di servizio per i quali deve essere ottenuta l’autorizzazione”.
Vada per il ministro che può non conoscere la legge che regola la materia militare, ma allo SME la conoscono e da quanto ci risulta viene applicata con correttezza e continuità.
Il Generale Vannacci non è uno sprovveduto, ha un curriculum pmilitare di tutto rispetto, e quindi sarebbe stato meglio se il ministro e lo Stato Maggiore dell’Esercito, prima di pubblicare affermazioni che appaiono ai più dettate dalla necessità di compiacere quella minoranza rumorosa di cui parla Vannacci e che ha scatenato una vasta campagna mediatica, avessero considerato meglio e nel suo complesso il testo.
Alzare un polverone non è mai una buona mossa.
Michele Santoro