Marsala. Il Consiglio Comunale riunito per “il gettone”, ma nessuno si vergogna.E si, alla fine i nodi vengono al pettine e non ci si può più nascondere. L’ultimo consiglio comunale ha dato ai cittadini la chiara e netta impressione che l’ennesima riunione sia stata il solito escamotage per raggiungere a fine mese il massimo delle presenze.
D’altra parte le continue riunioni delle commissioni e i Consiglio con ODG chilometrici per poi discutere sull’argomento di interesse – il famoso prelievo – anche per diverse sedute, da sempre danno l’impressione che alla fine l’importante è raggiungere il massimo delle presenze per una questione economica e per raggiungere quei minimi impegni politici per mantenere, per chi è dipendente pubblico, il beneficio del distacco. 30 o 40 commissioni mensili non si vedono neanche in una grande città come Torino.
Si dirà che non è così e tutto sommato i consiglieri e il presidente hanno necessità di tanti incontri per la complessità degli argomenti trattati.
Sarà. Intanto registriamo che il giorno 20 si è raggiunto il culmine della vergogna. Il Presidente del Consiglio, intervenendo in aula ha candidamente ammesso ““Io non so oggi su che cosa dobbiamo lavorare perché non possiamo lavorare su nessun punto”. Prima di Sturiano il consigliere Leo Orlando che ancora più chiaro ha ammesso che “Io non so nemmeno di cosa dobbiamo parlare oggi, stiamo facendo solo delle comunicazioni per farci vedere alla città”. E, aggiungiamo noi, anche per il “gettone!.
Davanti a due così autorevoli dichiarazioni espresse nell’assise si possono avere dubbi ?
Come abbiamo sempre sottolineato nei nostri pochi articoli su Marsala, non è che “l’intensa attività” del Consiglio Comunale in questa consiliatura (ma in verità anche nelle precedenti) abbia prodotto mai benefici per la cittadinanza tangibili. E’ venuta anche a mancare e continua a mancare – colpevolmente – quella azione di controllo dell’azione della Giunta ed è inutile, come spesso si sente ripetere, che la Giunta nono coinvolge il Consiglio.
Sono i consiglieri che si devono interessare degli affari dell’Amministrazione ma spesso gli eletti non sono neanche informati di quanto succede in città. In un nostro articolo di qualche anno fa chiedemmo ad un consigliere che si può definire “storico”, se sapeva del commissariamento del comune per quanto riguarda la realizzazione delle reta fognaria.
Orbene, il consigliere ha candidamente risposto che lui lavora, poi ha due figli e una vita pivata.
Giusto. Ma se la pensa così perchè m ai si presenta regolarmente alle elezioni?
Si ha la netta sensazione che taluni consiglieri “storici e di prima nomina” forse hanno perso quell’amore per la politica e sono finiti per considerarsi “dipendenti comunali” a contratto rinnovabile ogni 5 anni.
Si dirà, finché i cittadini li votano … Ma questa è un’altra “storia”.