La sanità siciliana è arcinoto, non gode certo di buona salute ma sembra quasi che si faccia di tutto per far scendere l’immagine e la qualità dei servizi residua a livelli da quarto mondo.
Tutto ciò avviene quando medici e personale sanitario abbandonano il “posto fisso” e dalle ASP siciliane (e non solo) emigrano verso strutture private o estere. Più remunerative e certamente più a misura di lavoratore rispetto a quelle pubbliche.
Anche l’ASP di Trapani paga lo scotto e come al Borsellino, alcuni medici avrebbero preferito abbandonare i nosocomi della provincia.
Ovviamente i disservizi aumentano malgrado il senso di responsabilità e professionalità di chi è rimasto. Personale che non sembra sia messo in condizione di svolgere il proprio lavoro a favore degli utenti nel migliore dei modi.
Ieri ci siamo recati al CUP (Centro Unico di Prenotazione) del Borsellino. Ebbene, come ogni giorno da mesi, il caos e le discussioni sono sovrani.
Pur essendo installato, l’impianto elettronico “elimina code” non funziona da mesi, forse anni, e quindi ogni giorni si assiste al solito utente che si improvvisa “vigile regolatore” e stila una lista di priorità.
Ovvie le discussioni, ma ciò che è più grave, va a farsi benedire quella tutela della privacy così tanto decantata anche dalle strutture sanitarie tanto da richiedere di firmare una dichiarazione che sollevi l’ente da ogni responsabilità.
Abbiamo rappresentato il problema alla Direzione sanitaria ma il Dr. Gaspare Oddo, giunto intorno alle 08,45 si è ha scaricato della responsabilità precisando che il CUP dipende operativamente dalla Direzione Sanitaria di Trapani.
Il solito scarica barile. Eppure, come gli è stato fatto notare, il Dirigente facente funzioni del Borsellino è responsabile del buon andamento dei servizi all’interno della struttura sotto la sua direzione e quindi è lui che deve farsi parte diligente e pretendere dalla Direzione provinciale il ripristino (o l’attivazione) dell’impianto elettronico.
L’asp da parte sue non può accaparrare scuse neanche economiche perché il costo per il ripristino della funzionalità dell’impianto è meno del costo di un pieno di un’auto “blu” in carico all’ASP di Trapani.
Ma le dolenti note non finiscono qui. La burocrazia, o meglio la disorganizzazione operativa, ci mette il carico da 90 per creare problemi agli utenti.
Infatti dopo aver fatto la coda evitando discussioni e “risse verbali”, l’utente che consegna all’addetto la sua prenotazione per il pagamento del ticket si vede restituire il documento con un foglio allegato con il quale, precisa l’addetto, si può procedere al pagamento presso un “TOTEM” .
La risposta data dall’addetto alla contestazione del perché mai non si può pagare allo sportello è disarmante, incredibile e irrazionale.
Qui si pagano solo le prenotazioni (?).
In sintesi, all’Ospedale Borsellino, “sembra” per disposizioni dell’ASP, per procedere al pagamento del ticket l’utente è costretto ad una doppia procedura. Spreco di tempo, denaro e deprimento dell’efficienza.
Assurdo nel terzo millennio. Ma questa è la Sicilia.
Misa