sabato, Novembre 23, 2024
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Ucraina. Munizioni inutilizzabili inviati dall’Italia? Intanto il bel paese è a corto di munizioni.

Mal comune mezzo gaudio visto che il Segretario della NATO con la sua linerare chiarezza bellicistica che lo distingue di fatto ha messo il dito nella piaga.
Ha in poche parole invitato tutti a “produrre” in proprio il munizionamento per le proprie forze armate.

La guerra in Ucraina sta mettendo a nudo le carenze italiane in tema di produzione di munizionamento.
Le scellerate scelte di politica militare degli anni ’90
Malgrado l’industria della difesa italiana vanti un know how di tutto rispetto, si trova ad essere dipendente per buona parte dall’estero per il rifornimento di munizionamento.
La cosa viene oggi a galla perché in questi giorni si è appreso che il governo italiano nella foga di seguire le direttive di Biden, avrebbe inviato in Ucraina tipologia di munizionamento non compatibile con l’armamento di Kiev.
Il problema sarebbe stato sollevato dagli USA che non l’avrebbero presa bene, tanto che il Dipartimento della Difesa avrebbe negato all’Italia il munizionamento richiesto per riportare ad un livello adeguato i propri arsenali. Una dichiarazione chiarificatrice da parte del Ministro della Difesa sarebbe opportuna perchè ove le notizie fossero confermate, la situazione sarebbe molto grave. L’attuale livello di munizionamento pesante e di sistemi missilistici garantirebbe alle nostre Forze Armate una capacità di reazione di soli 48/72  ore.
I paesi occidentali rispetto alla Russia.
Appare evidente che l’Europa, gli  USA e l’Italia si siano trovati spiazziati perchè da tempo concentrati nello sviluppo di armi di precisione, droni e intelligence mentre Mosca ha continuato a sviluppare anche la propria capacità di guerra convenzionale senza tralsciare lo sviluppo tecnologico.
Il ritardo acculumulato dall’Occidente non è facilmente colmabile in tempi brevi.
A parte a guerra in Ucraina, se la situazione a sud e in Medio Oriente dovesse aggravarsi che farà l’Occidente ? Il Kosovo è già in ebollizione e dall’Africa le notizie non sono certo tranquillizzanti e la Cina è lì che assiste al disastro euro-americano.
Una situazione non felice ma per l’Italia la guerra in Ucraina potrebbe essere l’occasione per riappropriarsi dell’autonomia bellica.
Per raggiungere la propria sovranità l’Italia dovrebbe, come fece la Francia di Charles De Gaulle nel lontano 1966, uscire dal Comando Integrato della NATO per poter decidere in autonomia il proprio programma di difesa.
Passare, come i transalpini, da un situazione di sudditana (vassallaggio) ad una situazione di sovranità in politica estera, interna e militare.
Utopia con questa classe politica.

Misa

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