… se il tribunale procederà formalmente all’apertura di un’indagine sui presunti crimini di guerra commessi dal personale militare e di intelligence degli Stati Uniti durante la guerra in Afghanistan o porterà avanti qualsiasi indagine su Israele o altri alleati degli Stati Uniti.
Washington, 8 settembre 2018, John Bolton, consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti: “La CPI (Corte Penale Internazionale) minaccia la sovranità americana , gli interessi della sicurezza nazionale degli Stati Uniti, minaccia la sovranità americana e gli interessi della sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Di conseguenza, gli Stati Uniti useranno tutti i mezzi necessari per proteggere i nostri cittadini e quelli dei suoi alleati da un’ingiusta azione giudiziaria da parte di questo tribunale illegittimo“.
Washington, 2023, John Biden, Presidente della Repubblica, plaude alla decisione della Corte penale internazionale di emettere un mandato di arresto contro Vladimir Putin per essere “responsabile del crimine di guerra di deportare illegalmente bambini dall’Ucraina alla Russia”. Il mandato d’arresto è giustificato, ha detto il Presidente degli Stati Uniti.
L’ipocrisia e l’arroganza degli Stati Uniti emergono, dalla lettura di queste due dichiarazioni, in tutta la loro drammaticità. La CPI quando si ventilava la possibilità che potesse iniziare un procedimento per i crimini commessi dai militari USA in Afghanistan era “illegittima e pericolosa”, da cobattere anche con sanzioni penali nei confornti dei suoi membri, viene ora riconosciuta come “sovrana e giusta” perché mette sotto processo il proprio nemico giurato.
Gli Stati Uniti, paladini della democrazia, che proprio in questi giorni hanno inviato un contingente militare in Perù per dare “supporto e assistenza alle operazioni speciali del Comando congiunto delle Forze armate e della Polizia nazionale del Perù” che, secondo quanto emerge da un rapporto di Amnesty International, “Dall’inizio delle massicce proteste in diverse aree del Paese nel dicembre 2022, l’Esercito e la Polizia nazionale del Perù (PNP) hanno sparato illegalmente con armi letali e usato altre armi meno letali in modo indiscriminato contro la popolazione, specialmente contro gli indigeni e i campesinos (lavoratori agricoli rurali) durante la repressione delle proteste, costituendo attacchi diffusi”, sono responsabili di crimini contro l’umanità in Giappone (1945), hanno attaccato il Vietnam, l’Afghanistan, la Libia, hanno invaso l’Iraq e attaccato la Jugoslavia bombardando per oltre 70 giorni la capitale Belgrado, con la guerra in Ucraina hanno chiarito definitivamente al mondo che i loro interessi sono primari rispetto al diritto internazionale.
Giorgia Meloni che dall’opposizione contestava Biden e la decisione di imporre sanzioni alla Russia, oggi al governo, si è trasformata nella più convinta e fedele osservante delle decisioni degli USA.
La subordinazione a Washington del governo Meloni non va più contro gli interessi della nazione e degli italiani.
E doveva essere il tempo della sovranità, dell’orgoglio e dell’onore italiano.
Misa