L’auto elettrica come la soluzione per un futuro green appare sempre più che una colossale operazione di lobbying che un pensiero genuinamente ecologico.
Non ci sono basi scientifiche serie a confortare la soluzione dell’elettrico, anzi, esistono dati inconfutabili di studi internazionali che dimostrano come l’auto elettrica sia più inquinante di oltre il 60% delle auto a motore termico.
Oltre a ciò va considerato, in un momento storico in cui il mondo soffre di mancanza di acqua potabile, che per produrre un kg di carbonato di litio sono necessario 5,5 lt di acqua al secondo, ovvero quasi mezzo milioni di litri d’acqua al giorno.
Non solo, per realizzare una batteria singola, in media 400 kg, oltre al litio , servono 27 kg di nichel,19 di manganese, 13 di cobalto, 181 di allumini, 90 chili di rame oltre a plastica e acciaio.
Ove si consideri che lo smaltimento delle batterie risulta molto inquinante ed oneroso, non si capisce come i governi europei possano supinamente accettare la pazzia europea quando per estrarre i materiali necessari olio, gas, carbone, energia nucleare oltre all’eolico e al solare.
Alla luce degli studi appare chiaro che l’Unione Europea si trova sotto “attacco” di potenti lobby a cui poco importa il green e il futuro del pianeta. su cui
L’Europa, l’anello debole del mondo su cui volano bassi gli avvoltoi, mentre UA, Cina, India e il resto del mondo stanno a guardare come si distrugge l’economia di un continente.
E molti cominciano a pensare ad una “Bruxelles papers” . I primi scricchiolii con l’Affaire Qatar già si avvertono.