L’accordo che il Primo Ministro Lapid ha raggiunto con il Libano (ovviamente con alla spalle i terroristi di Hezbollah), per i confini marittimi e quindi per lo sfruttamento dell’immenso giacimento di Qana, appare come una solenne fregatura per Israele.
Israele ha concesso molto ma ha ricevuto solo “vuote” assicurazioni di pace e di supporto da parte di Biden, che da parte sua saluta questo accordo come una svolta storica. Ma oggi chi si può fidare di Joe Biden e soprattutto chi può mettere la mano sul fuoco sulle assicurazioni di Hezbollah, braccio armato di Teheran ?
Come è successo in Italia con il governo Draghi, osannato da tutti ma che alla resa dei conti sta lasciando un paese nel disastro economico e sociale, anche in Israele taluni media lodano Lapid per la sua presunta alta diplomazia.
Ma ci sono aspetti di questo accordo che lasciano perplessi e fanno sorgere dubbi. Primo fra tutti è l’accelerazione che Lapid ha impresso alla Knesset per l’approvazione qualche giorno prima delle elezioni di inizio novembre. Uno sgarbo istituzionale pesante che contrariamente a quanto lui pensa, non porterà voti alla sua sgangherata coalizione che lo ha portato al governo del paese.
Inoltre, non si parla di stabilizzazione delle relazioni e quindi di un percorso verso la pace firmata e di disarmo totale di Hezbollah, vera mina vagante e vero padrone del Libano che trarrà da questo accordo immensi benefici economici.
E’ poco serio pensare che Hassan Nasrallah si farà scippare il “bottino” gentilmente concessogli da Lapid ed è difficile pensare di firmare un accordo sui confini marittimi con un paese con cui si è formalmente in guerra e che mira alla distruzione dello stato ebraico.
Affermare quindi che la rinuncia da parte di Israele di buona parte dei giacimenti di gas naturale porti pace con il Libano e che possa evitare una guerra con Hezbollah e l’Iran è poco più che una speranza.
Lapid, voleva fare lo scoop prima delle elezioni e ha assecondato Biden che aveva necessità di vendere agli americani qualche successo prima delle elezioni di Midterm e di convincere i paesi OPEC di aumentare la produzione di greggio per diminuire il prezzo del petrolio.
Alla fine dei giochi Israele cede su tutta la linea e riceve in cambio solo parole di assicurazioni sulla sua sicurezza. Rimane la domanda. Chi oggi può mettere la mano sul fuoco che Hezbollah non scatenerà la guerra ?
Ms