Zelensky e il suo clan stanno mostrano al mondo di che pasta è fatta la “democrazia” in ucraina e pensano di limitare la libertà di parola anche al Papa.
Gli Usa, il Regno Unito e l’Europa hanno, per interessi economici e di geopolitica, messo da parte e nascosto in un cassetto tutte le denunce di violazione dei diritti umani, degli omicidi e massacri perpetrati dagli ucraini nel Donbass e steso un velo sulla cancellazione dello stato di diritto e della democrazia in ucraina.
Zelensky si sente padrone dell’ucraina e vuole che l’occidente sia allineato al suo modus operandi. Ora vuole di chiudere la bocca al Papa che dall’alto del suo pontificato, ha rivolto il suo pensiero “ad una povera ragazza volata in aria per una bomba che era sotto il sedile della macchina a Mosca” e convoca il Nunzio Apostolico a Kiev per contestare le parole del papa.
Insomma, non gli va proprio giù che Papa non sia allineato a tutti gli europei che da parte loro non hanno condannato l’attentato.
Kiev dice che , “l’Ucraina è profondamente delusa dalle parole del Pontefice, che equiparano ingiustamente l’aggressore e la vittima. Il ministro degli esteri per caso, Luigi Di Maio è corso subito a Kiev ad ossequiare Zelensky.. Non una parola sul criminale attentato.
Con la convocazione del Nunzio Apostolico Kiev conferma che la mano assassina della giovane Durya Dugina è ucraina.