Alla fine, il britannico spettinato ha dovuto abbandonare la sua poltrona. Contestato dal suo stesso partito per la festa del suo anniversario durante le elezioni del 2021, ma soprattutto per le sue fallimentari politiche economiche, Johnson ha cercato di tenersi incollato alla poltrona assumendo un ruolo centrale nel conflitto russo-ucraino. Si è salvato per il rotto della cuffia dalla mozione di sfiducia ma le decine di dimissioni di ministri e sottosegretari anche a lui vicini, lo hanno costretto obtorto collo a dimettersi.
Molto più di Biden l’ambizioso Boris Johnson arrivato al potere per una serie di circostanze a lui favorevoli, esce di scena lasciandosi dietro una scia di polemiche e risentimento dei Conservatori, definiti dal dimissinario, un gregge di pecore.
Londra. Il Premier Johnson licenziato in malo modo dai Tories
