Si dice che quando una persona si trova suo malgrado cacciato in un girone infernale da azioni altrui, la fine, semmai arriva, giunge con una farsa.
Sembra proprio questo il caso del Signor Caimi, dipendente dell’Ente Sviluppo Agricolo Siciliano, uno dei tanti enti per l’agricoltura sparsi nell’Isola, a cui un bel giorno, al culmine di un forte crisi depressiva gli viene diagnosticato il morbo di Alzheimer da medici dell’ASL 9 di Trapani.
La diagnosi e la cura si sono rivelate errate dopo che la moglie del Caimi, persona molto decisa, aveva provveduto a farlo sottoporre a visita medica specialistica nei tre maggiori centri italiani: Il Regina Elena a Roma, San Rafaele a Milano e Le Molinette a Torino.
Il Caimi non soffriva di Alzheimer ma da una grave forma depressiva e nelle certificazioni veniva proprio specificato che la diagnosi del morbo di Alzheimer era stata fatta erroneamente.
Si scoprirà poi che il medico che ha diagnosticato la malattia e lo ha curato per circa 8 mesi per Alzheimer, altri non è che un medico specializzato in … diabetologia. Ma non è un caso unico all’ASL 9 perché altri due medici almeno prestano servizio al Centro di Salute Mentale pur essendo specializzati, uno in reumatologia e l’altra in ginecologia.
Dopo la nostra inchiesta, ripresa come già scritto da ANSA, prima, La Sicilia, TG 5 e Mi Manda Rai Tre, l’ESA, preso atto della situazione chiede alla Commissione Medica di Verifica del Ministero del Tesoro di sottoporre a visita di idoneità il Signor Caimi così da avviare le procedure per la sua riassunzione. Come si ricorderà infatti, il Caimi è stato posto in pensione perché dichiarato non idoneo ad alcuna attività lavorativa stante la sua patologia,inesistente, di Alzheimer.
Ora si verifica che la Commissione Medica di Verifica che ha visitato il Caimi … è la stessa che ha clamorosamente sbagliato diagnosi, e, come risulta da una lettera di protesta inviata dalla Signora Corona, moglie del Caimi, alla Commissione, gli sarebbe stato detto che sarebbe stato chiamato a visita psichiatrica … da specialista di fiducia della Commissione.
La cosa ci è apparsa subito incredibile, e quindi abbiamo cercato di capire prima con quale criterio il caso del riesame della pratica del signor Caimi viene assegnato nuovamente alla stessa commissione che aveva sbagliato diagnosi e come fosse possibile il richiamo a visita dello stesso presso un psichiatra di fiducia della commissione.
Alla prima domanda non abbiamo avuto alcuna risposta perché ci è stato riferito che la Commissione è permanente! Alla seconda, cioè la richiesta di una visita specialistica con proprio medico di fiducia (della Commissione) ci è stato risposto in modo variegato.
Il Dr. Ceresi, dell’ASL 9 ha affermato che probabilmente ci sarà stato un fraintendimento perché la Commissione può si chiedere ulteriori accertamenti, ma da effettuare presso strutture sanitarie … del distretto di appartenenza. Nel caso specifico, la stessa ASL 9 che aveva prodotto lo sbaglio …!
Anche la dr.ssa Margherita Giacalone, presidente della Commissione, ci ha confermato questa tesi e la cosa non ci ha convinto proprio perché nessuna norma scritta prescrive che la Commissione debba chiedere una visita specialistica nell’ambito territoriale. La cosa che può fare è chiedere una visita specialistica presso una struttura pubblica.
La Giacalone ha voluto precisare, e non capiamo il perché, che non c’è alcun intendimento persecutorio nei confronti del Caimi e che la Commissione sta svolgendo il suo lavoro professionalmente e con senso di responsabilità.
Per quanto riguarda l’errata diagnosi della prima volta ha tenuto a ricordare è vero per la prima visita ci si è avvalsi di una certificazione consegnata dalla moglie dell’interessato, però è anche vero che l’anamnesi del soggetto a visita che non ricordava neanche il suo nome, non prestava dubbi circa la esatta diagnosi di Alzheimer. Patologia che, secondo la dr.ssa Giacalone, che ci risulta patologa, può essere accertata solo dopo la morte. E qui riportiamo solo le parole del presidente della Commissione senza commenti perché non siamo medici né tantomeno specialisti di malattie mentali.
Ma non sarebbe stata più serena una profonda analisi delle certificazioni mediche che smentiscono la patologia erroneamente accertata anche dalla Commissione e che riportano in modo chiaro che il Caimi è guarito anche dalla depressione di cui soffriva?