“Accolgo con piacere la notizia del rinnovato interesse della Regione nei confronti della Colombaia. Mi auguro solo che non accada nuovamente, come in precedenza, che tale iniziativa rallenti ancora una volta l’iter che dovrebbe portare al recupero di uno dei simboli della nostra città. Non possiamo dimenticare infatti che la Regione, dopo che nel 2003, nel corso della conferenza di servizi svoltasi presso il Ministero, aveva già dato il proprio assenso al trasferimento della Colombaia al patrimonio del Comune di Trapani, successivamente, attraverso l’allora assessore alla Presidenza aveva opposto un pretestuoso diniego, che aveva bloccato per anni l’iter. Peraltro, in quell’occasione, il Comune aveva sollecitato più volte la Regione a chiedere che i tempi per l’acquisizione della Colombaia al proprio patrimonio venissero accelerati e che si provvedesse subito ai lavori per il suo recupero, ricevendo solo silenzio e disinteresse”. Lo dichiara il Sindaco Girolamo Fazio, dopo la comunicazione, da parte dell’on. Livio Marrocco, in ordine alla possibile acquisizione al patrimonio regionale del Castello della Colombaia. “La comunicazione dell’on. Marrocco – afferma Fazio – non aggiunge nulla di più rispetto a ciò che era stato già ribadito e stabilito nel corso della riunione in Prefettura tenutasi a settembre scorso. Mi sarei aspettato sinceramente dall’on. Marrocco, che è trapanese e, avendo fatto parte della mia giunta, conosce bene i percorsi seguiti, che si adoperasse affinché la Regione, avviata la procedura di sdemanializzazione, rinunciasse contestualmente alla Colombaia che così si sarebbe potuta acquisire velocemente al patrimonio comunale”. Il Sindaco Fazio evidenzia che “poco cambia per i cittadini trapanesi se la Colombaia appartiene allo Stato o alla Regione. La Colombaia è un patrimonio della città di Trapani; non vorrei che trasferendone la proprietà alla Regione diventasse solo uno dei tanti beni dell’Isola, poiché per essa, inevitabilmente, non ha lo stesso valore che ha per i trapanesi. D’altra parte, quello che è accaduto in questi anni ha dimostrato che da parte della Regione non vi è stato particolare interesse nel valorizzarla e recuperarla. Mi auguro, per il bene della città di Trapani e per non assistere alla fine inesorabile della Colombaia, che ora le cose siano cambiate e che vi sia seriamente l’intenzione da parte della Regione di provvedere al recupero della Colombaia”.
Come si ricorderà, a luglio del 2003, quando venne fatta la Conferenza di Servizi al Ministero, a cui presero parte sia il Demanio sia la Regione, venne stabilito il passaggio della Colombaia al patrimonio comunale. L’iter venne interrotto a causa della decisione dell’allora assessore regionale alla Presidenza, che, smentendo l’operato del dirigente regionale che aveva partecipato alla Conferenza di Servizi, aveva richiesto l’acquisizione al patrimonio regionale del bene. Per anni il Comune ha chiesto alla Regione che quantomeno accelerasse l’iter per l’acquisizione al proprio patrimonio della Colombaia ed avviasse i lavori di recupero, in considerazione della assoluta precarietà dell’immobile, senza ricevere alcuna risposta. Alla fine del 2005, finalmente, il nuovo assessore regionale alla Presidenza aveva dato il proprio nulla osta formale all’acquisizione della Colombaia al patrimonio del Comune di Trapani. A seguito delle continue sollecitazioni da parte del Comune di Trapani rivolte a tutti gli Enti coinvolti, a settembre scorso si è svolta una riunione in Prefettura, per fare ripartire l’iter interrotto anche a seguito della soppressione dell’Autorità Portuale. Già in quella sede era stato stabilito che, nonostante la Regione in precedenza avesse espresso la propria rinuncia all’acquisizione della Colombaia, sarebbe stato opportuno coinvolgere nuovamente la Regione, che, a questo punto, avrebbe potuto riconfermare il nulla osta o procedere alla richiesta di acquisizione. “Mi auguro – conclude il Sindaco – che la Regione, acquisendo la Colombaia, si renda conto del suo grandissimo valore e che proceda subito ai lavori per impedirne la rovina, che sembra essere ormai prossima. L’esperienza di questi anni ha dimostrato altro, ma voglio essere fiducioso e sperare che uno dei simboli della città di Trapani venga realmente recuperato e valorizzato e non abbandonato, come è stato fatto fino ad ora, e svenduto”.