Ci viene quasi da dire, roba da chiodi. E’ incredibile cosa succede nella chiesa cattolica. Benedetto XVI appena qualche giorno fa accoglieva nuovamente alla “casa” il vescovo negazionista Richard Williamson. Questi, per tutta risposta, rilancia e conferma la sua tesi che l’olocausto non è esistito.
Ora il Papa si scusa ma non scomunica il vescovo. Una situazione paradossale che fa ipotizzare che Benedetto XVI abbia tutto l’interesse a non forzare la mano con Williamson preferendo preferendo chiedere scusa piuttosto che “scomunicare” il vescovo che continua a negare l’esistenza dell’olocausto.
Una situazione paradossale che lascia molti dubbi e perplessità sulle scuse di Benedetto XVI, e purtroppo per Lui, le sue scuse non bastano, perché la mancata scomunica appare quasi come un gesto di assenso indiretto alle incredibili esternazioni di Williamson.
Nel mondo occidentale negare l’olocausto equivale a commettere un reato, e quindi, la scomunica del vescovo negazionista, è l’unico provvedimento che il Papa può attuare per essere credibile al mondo.