A casa dei terroristi, potrebbe essere il titolo di un libro sul progetto di gemellaggio della città di Marsala con Tiro, cittadina a sud del Libano dove “governa” de facto e sotto l’ombrello UNIFIL, il gruppo terroristico Hezbollah.
Nel suo comunicato il Comune riferisce di un incontro con il Gen. Bertoncello, Comandante della Brigata Aosta di stanza a Messina, per un progetto di “gemellaggio” della città lilybetana con Tiro. Il sindaco Grillo telefonicamente ha dichiarato che è stato proprio il generale a portare all’Amministrazione di Marsala la proposta che, secondo il primo cittadino, sarebbe l’occasione per gettare basi di proficue attività sociali e culturali tra il Comune di Marsala e la società libanese del sud, considerate anche le comuni origini fenicie della Sicilia orientale con il Paese dei Cedri, beneficiando del supporto che la Brigata “Aosta” potrà fornire con la sua presenza in quella lontana terra.
Basi di proficue attività sociali e culturali tra il comune di Marsala e la società libanese del sud ?
Non sono chiari i contorni di questo ipotizzato gemellaggio e quindi, considerato che il sindaco Grillo ci è parso molto evasivo e poco informato sulla realtà della situazione nel teatro, abbiamo fatto al Gen. Bertoncello – attraverso la PEC considerato che non siamo riusciti a parlare telefonicamente con nessun ufficiale responsabile del Comando Aosta – alcune domande.
In attesa di risposte da parte del Gen. Bertoncello, e ricordando la denuncia pubblica che il Presidente Cossiga fece nel 2008 circa la presenza di un “lodo Moro” con Hezbollah , simile a quello esistente con i palestinesi, sorge il dubbio che tutto ciò possa trattarsi di una “operazione di propaganda” i cui fini non riusciamo a comprenderli. Ma Marsala che c’entra?
In ogni caso, un gemellaggio che appare fuori da ogni logica politica stante il fatto, acclarato da tutto il mondo, che a sud del Fiume Litani il vero e unico governo del territorio è il gruppo terroristico di Hezbollah.
Abbiamo chiesto al Sindaco la ratio di questo progetto ma non abbiamo ricevuto risposte sufficientemente valide a giustificarlo. Massimo Grillo si è detto stupito nell’apprendere che nel Sud Libano la situazione di sicurezza non è certo “normale” e che il territorio è de facto sotto il controllo del gruppo terroristico di Hezbollah.
Non vede problemi il Sindaco e si fida dei militari. Giusto fidarsi dei militari ma non vedere o peggio non conoscere i problemi che insistono nel teatro, lascia perplessi e preoccupati.
Il primo cittadino di Marsala non conosce – e dichiara di non conoscere – la situazione politica, militare e di sicurezza del Libano e in particolare a sud del paese, ma asserisce che Marsala ha già in corso non meglio precisati progetti con il Libano e con i paesi dell’area. Progetti che sembra conoscere solo il Sindaco perché la cittadinanza non sembra essere informata di queste attività internazionali e dei relativi costi a bilancio dell’Ente, ovvero a carico delle tasche dei cittadini.
Al Generale Bertoncello a cui abbiamo chiesto :
– qual’è la ratio di questa iniziativa considerato che Ella non è ancora in comando a Shama e che non sussisterebbero – al di là dell’accenno ai fenici – condizioni politiche, economiche e culturali, tra la città di Marsala e un territorio controllato da terroristi, i quali controllano gli stessi uomini di UNIFIL?.
-Lei è a conoscenza delle limitazioni a cui sono sottoposti gli uomini e i mezzi, compresa la componente ITALAIR?
– visto che il Segretario Generale delle Nazioni Unite nel 2020 affermato che la sicurezza nel sud Libano è precaria considerata la predominante presenza dei terroristi di Hezbollah, se un progetto come quello suggerito, sia ritenuto politicamente e socialmente utile alla città di Marsala e allo stato italiano. Ritiene di smentire queste affermazioni di Guterres?
-smentisce le affermazione del Segretario Generale delle Nazioni Unite che nel 2020 ha dichiarato, proprio da Beirut che lo stato centrale non controlla il sud e la sicurezza dell’area è precaria acclarata la presenza massiccia nel Sud Libano di Hezbollah che controlla la vita politica, economica e sociale dei cittadini (e degli stessi caschi blu) dell’intero sud?
-è corretto affermare che i terroristi trafficano in droga e armi ?
In attesa di una risposta, riportiamo le affermazioni del Segretario Generale delle Nazioni Unite : “il mantenimento di armi non autorizzate al di fuori del controllo statale da parte di Hezbollah e di altri gruppi armati non statali è una persistente violazione della risoluzione 1701 (2006) ed è fonte di grave preoccupazione” e ha continuato chiedendo “al governo del Libano di intraprendere tutte le azioni necessarie per garantire la piena attuazione delle disposizioni pertinenti degli accordi di Taif e delle risoluzioni 1559 (2004) e 1680 (2006), che chiedono il disarmo di tutti i gruppi armati in Libano, in modo che in Libano non vi siano armi o autorità diverse da quelle dello Stato libanese”.
Non può essere quindi sottaciuto o negato che lo stato centrale ha solo un’apparenza di governo con istituzioni che dipendono in linea teorica dal governo centrale ma che nella realtà sono sotto il cappello di Hezbollah.
Nulla si muove a sud del Litani che Hezbollah non voglia. La LAF, le forze armate libanesi, inferiori per qualità e armamento ai terroristi, svolge una mansione presenza simbolica e come UNIFIL , è sotto sottoposto al controllo da parte di Hezbollah, vero e proprio stato nello stato.
In questo contesto politico, militare e sociale così complesso e poco sicuro, appare fuori da ogni logica la proposta – presentata dal Gen. Bertoncello – che ancora deve essere comandato nell’area – di un gemellaggio tra la città di Marsala e Tiro.
Il col. Claudio Guaschino, del Reggimento Lagunari “Serenissima” , comandante di Italbatt, presso la base UN P 1-26 che si trova ad Al Mansouri, lungo la costa sud libanese dopo Tiro, in una dichiarazione riportare da Askanews il giorno 8 Maggio 2022, ha detto “Ci addestriamo per fronteggiare le crisi, sperando di poter mantenere sempre la pace”. “Il nostro compito è di monitorare la cessazione delle ostilità tra Israele e Libano, di assistere le forze armate libanesi e supportare le autorità locali”.
Una rappresentazione della situazione che non appare proprio in linea con quanto affermato dal Segretario Generale delle NU, Antonio Guterrres, e soprattutto non in linea con i compiti, falliti da UNIFIL, previsti nella risoluzione delle Nazioni Unite 1701. Fallimento ammesso pubblicamente e ripetutamente anche da Guterres che nel 2020 ha anche ammesso che “il mantenimento di armi non autorizzate al di fuori del controllo statale da parte di Hezbollah e di altri gruppi armati non statali è una persistente violazione della risoluzione 1701 (2006) ed è fonte di grave preoccupazione” e ha continuato chiedendo “al governo del Libano di intraprendere tutte le azioni necessarie per garantire la piena attuazione delle disposizioni pertinenti degli accordi di Taif e delle risoluzioni 1559 (2004) e 1680 (2006), che chiedono il disarmo di tutti i gruppi armati in Libano, in modo che in Libano non vi siano armi o autorità diverse da quelle dello Stato libanese”.
La situazione nel teatro, plasticamente rappresentata da Guterres, e anche dalla foto che vede la bandiera dei terroristi capeggiare su quella del Libano, dell’UNIFIL e degli stessi caschi blu, appare tragicamente l’esatto contrario della rappresentazione dei vertici militari italiani. Il paragrafo 4 della Risoluzione 1701 recita “sottolinea l’importanza dell’estensione del controllo del Governo del Libano su tutto il territorio libanese in conformità con le disposizioni della Risoluzione 1559 (2004) e della Risoluzione 1680 (2006), e le relative disposizioni degli Accordi di Taif, in modo che esso eserciti la sua piena sovranità, affinché non vi siano armi senza il consenso del Governo del Libano”.
In poche parole, disarmare l’esercito dei terroristi che controllano il Sud del Libano, e non solo. Negli anni, UNIFIL non ha visto che sotto i suoi occhi si è creato un esercito più potente delle stesse Forze Armate libanesi.
Interessante ricordare le dichiarazioni di Brian E Nelson, funzionario del Tesoro USA “Hezbollah ha costruito una rete di imprese per nascondere le sue attività e generare fondi per le sue attività destabilizzanti, il tutto a scapito della responsabilità e della sicurezza pubblica in Libano e nella regione”.
La narrazione generale si scontra con la realtà nel teatro. Sindaco Grillo, e lei vuole portare Marsala in questo contesto dove la “sicurezza” è garantita da terroristi che controllano la LAF, le istituzioni pubbliche e la stessa UNIFIL ?
Ha una pallida idea di dove vuole portare Marsala e con chi intende gemellarsi ? Non sarebbe meglio che indirizzasse le sue potenzialità nel governo della città che ha solo bisogno di una buona e corretta gestione delle risorse pubbliche?
Le relazioni internazionali, specie verso i territori in guerra, le lasci a chi è del mestiere.
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