domenica, Novembre 24, 2024
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Draghi presidente della Repubblica ? No grazie !

L’elezione del presidente della repubblica sta diventando poco più che una tragicommedia dove i principali attori, i parlamentari, hanno perso quella poca residua credibilità di cui potevano vantarsi.
La situazione sta facendo emergere drammaticamente la pochezza della politica che appare sempre più distante anni luce dalla realtà del paese e pensava, fino a qualche settimana fa, di salvare capra e cavoli indicando Draghi come successore di Mattarella.Da parte sua, da quando ha assunto il compito di presidente del consiglio dei ministri , Dragi non ci risulta che abbia fatto molto di più di quanto fatto dai suoi predecessori. Eppure tutti si sono innamorati di lui e lo si indicava come possibile nuovo capo dello stato. Forse per “grazia ricevuta” !
Il tempo si sa fa riflettere ed ecco che molti, sopratutto senatori e deputati di primo mandato,  hanno cambiato idea per il timore che con Draghi al Quirinale il governo possa cadere con conseguentemente  termine della legislatura. .
Meglio che Draghi resti a Palazzo Chigi a coprire le incapacità della politica italiana e a permettere a quei parlamentari di primo mandato acquisisca il diritto al vitalizio.
Letta intervenuto al convegno di Fratelli d’Italia è stato lapalissiano. Draghi è bene che resti a Palazzo Chigi perché questo governo deve durare. Lui non ha problemi di vitalizio ma probabilmente teme le considerate possibili senza lo scudo Draghi.
A noi l’idea che Draghi, un banchiere salga al quirinale, appare un non senso.
In questo quadro caotico si inserisce l’attuale inquilino del Quirinale. Tirato per la giacca da mesi perché accetti una “rielezione” (che va contro il dettato costituzionale) ha, almeno fino ad oggi, escluso questa possibilità.
I motivi ? Possono essere diversi ma forse ritiene semplicemente che è tempo di andare in pensione anche se da senatore a vita, privilegio settecentesco ed offensivo per il popolo.
Non abbiamo fatto il tifo per Mattarella  e dopo sette anni il nostro giudizio critico non è certo cambiato anche se in controccorente rispetto al mondo politico.
Scrivemmo nel 2019 che il Prof. Mattarella doveva sciogliere le camere e chiamare gli italiani al voto e dopo le elezioni avrebbe dovuto rassegnare lui stesso le sue irrevocabili dimissioni per consentire l’elezione del presidente della repubblica da un Parlamento legittimato. Non ha ritenuto di farlo e si è ripetuto nel 2021.
Il 9 settembre del 2015 scrivemmo al Professore : “Volga il suo sguardo entro i confini di questa strana Italia, e forse, dall’alto del Colle del Quirinale, si accorgerà che tutto in Italia confligge con i valori della democrazia, della giustizia, del diritto, dell’onestà, dell’equità, e, cosa non poco conto, con i valori della libertà”.
Sette anni sono trascorsi e non troviamo nessun merito da ascrivere a Mattarella.
Anzi no. Un merito, se rispetterà le sue decisioni lo ha,  ed è quello di non accettare una nuova rielezione.
Ms

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