La questione vaccini e la incessante e monotematica campagna vaccinale ha fatto perdere di vista un aspetto grave e che riguarda l’esenzione della vaccinazione a quei soggetti che presentano patologie più o meno gravi.
Fin qui pareri discordanti di medici di base e medici vaccinatori (che in alcuni casi sono giovani medici) dati rigorosamente in forma “verbale” senza che nessuno di dare risposta chiare sull’opportunità o meno di sottoporre a vaccinazione soggeti con determinate patologie. Sopratutto, nessuno sa dire se, una volta vaccinati, la loro patologia si aggraverà nel medio o lungo periodo.
Per dirimere il dubbio sul pro e contro, è stato deciso di chiedere chiarimenti alla fonte, ovvero, al Ministro della Sanità Roberto Speranza, al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (e coordinatore del CTS) Silvio Brusaferro e al direttore dell’AIFA Nicola Magrini.
PEC ai rispettivi indirizzi istituzionali inviata il giorno 9 agosto 2021 e regolarmente ricevuta dagli enti in indirizzo con PEC di conferma dell’avvenuta consegna al destinatario.
Indicando con chiarezza le patologie, e considerato che l’esezione varilasciata dal medico vaccinatore sulla base dell’anamnesi rilasciata dal medico di base, si chiedeva : La precisazione da parte degli organi centrali competenti è richiesta in quanto il medico di territorio (famiglia) asserisce di non avere alcuna informazione governativa che possa giustificare una esenzione, ove si escludono generiche indicazioni sugli effetti indesiderati di alcuni vaccini.
La domanda quindi è nel merito. Il Ministro della Sanità, l’AIFA oppure l’ISS ritengono che con le patologie indicate ed in atto, il vaccino, di qualsiasi casa farmaceutica, non ha controindicazioni oppure può aumentare il rischio di gravi reazioni avverse ?
Sono trascorsi 40 giorni e nessuno dei tre ha sentito fino ad oggi la necessità di un riscontro. Eppure si tratta di questioni urgenti che riguardano la salute dei cittadini. Un chiarimento dei massimi responsabili (!) del settore, utile a tutti e non per il singolo caso, sarebbe un atto di grande responsabilità istituzionale.
Il silenzio del Ministro della Sanità, del Presidente Istituto Superiore di Sanità e del direttore dell’Agenzia italiana del Farmaco, è incommentabile.
A parole si richiamano al senso di responsabilità, rispetto per i cittadini e alla salute pubblica.
Nei fatti la musica sembra molto diversa mentre si continua a pretendere senso di responsabilità al popolo e si applicano restrizioni alla libertà personale.