La guerra è guerra e il Libano ben spalleggiato dalle Nazioni Unite e dalle truppe dell’UNIFIL che ormai appaiono sempre più parte del sistema difensivo piuttosto che forza di interposizione, non trova di meglio che accusare Israele dell’inquinamento della costa sud del paese, ignorando che lo stesso problema è stato causato sulla costa israeliana, probabilmente da una nave la cui nazionalità non è stata accertata, che non ha trovato di meglio che lavare le sue cisterne al largo della costa di Israele.
E’ del 25 Febbraio la nota del Ministero degli Affari Esteri con cui chiede alle nazioni Unite, una indagine per identificare i responsabili del disastro ambientale della costa sud del paese.
Il Libano ovviamente chiede assistenza (leggasi finanziamenti) sia al Segretario delle Nqazioni Unite, Guterres che al Direttore Esecutivo del Programma Ambientale, Anderson.
beirut non ha dubbi. Chiede una commissione di inchiesta per rintracciare i responsabili, ma accusa Israele perché parla apertamente di “petrolio israeliano”.
Ora si avrà la possibilità di capire se quel residuo (minimo) di credibilità che le Nazioni Unite ancora pensano di avere, sarà perso offrendo il fianco ad accuse ridicole, pretestuose e prive di ogni fondamento.