La politica siciliana vuole a tutti i costi vedere la mafia in tutto quanto succede. Ogni cosa, ogni ripicca personale, ogni rivalsa contro qualcuno a titolo personale e anche collettivo, la rabbia di qualche “precario” viene subito definita “intimidazione”.
Raffaele Lombardo esprime solidarietà personale e del governo regionale a Caruso e parla di atto doloso ma con la dichiarazione “Evidentemente non appena ci si mette all’opera per rimettere ordine nella gestione della cosa pubblica si dà fastidio e subito dopo giungono le intimidazioni. Per questo occorre affiancare all’opera della magistratura quella di tutte le istituzioni“, non lo dice ma si riferisce alle intimidazioni di certi ambienti mafiosi molto probabilmente vicini alla politica.
I politici e gli amministratori, appendici della politica, dovrebbero cominciare ad amministrare secondo il pricipio del buon padre di famiglia ed evitare di mettersi in situazioni tali da creare atti di vandalismo per ritorsione. Perchè di questo si tratta, altro che intimidazioni.
Continuiamo a farci male da soli, continuiamo ad elevare la mafia a potere assoluto, onnipresente e invincibile. Adesso ci aspettiamo una sequela di dichiarazioni di solidarietà da parte della casta.
La mafia, quella vera, quella che spara e non fa atti intimidatori, quella che vive nell’alta finanza e nella politica, ringrazia.