Il 1° settembre, saranno ventinove anni dalla tragica morte di Simeone Camalich, caduto con il suo elicottero sulle colline di S’ARCEDDA (Sinnai)- in Sardegna durante una operazione anticendio. E come ogni anno mi piace ricordarlo, perchè malgrado il tempo passi, è difficile dimenticarlo.
Camalich, ex ufficiale pilota dell’Aeronautica Militare aveva anche partecipato alla missione italiana in Libano come pilota di Elicotteri del Raggruppamento Elicotteri ITALAIR, oggi Task Force in ambito UNIFIL, quel giorno volava su un elicottero Lama Sa315B dell’Elialpi, una compagnia privata ed operava Soccorritore antincendio.
Quel giorno del 1991, si era alzato in volo dalla base di Villasalto, per tentare di spegnere un incendio nella zona del Sinnai.
Dopo aver effettuato una serie di lanci, è stato vittima di un incidente strano. Secondo quanto raccontò lo specialista di volo Sergio Salis, rimasto a sua volta gravemente ferito, l’incidente è stato causato da un problema con la benna che si era incastrata tra le rocce mentre l’elicottero stava riprendendo quota.
Nel tentativo di recuperarla, il cavo si è spezzato e come una frusta ha colpito il velivolo che si è schiantato a terra senza dare scampo al pilota.
Grande persona Camalich chiamato dagli amici amichevolmente “orso Simeone, sempre allegro, sempre disponibile e serio professionista.
Difficile dimenticarlo.