Apprendiamo dalle parole dell’Assessore Passalacqua, la decisione di presentare una mozione per il conferimento della cittadinanza onoraria al cittadino egiziano Patrick Zaky, recluso nel suo paese con accuse molto gravi nel paese nord africano quali “diffusione di notizie false”, “incitamento alla protesta” e “istigazione alla violenza e ai crimini terroristici” Fonte Amnesty International che nel suo sito definisce l’egiziano “attivista e ricercatore”.
Certo, in Italia una onorificenza o una cittadinanza onoraraia non la si nega a nessuno. Onorificenze e cittadinanze un tanto al chilo, fa tendenza, specie quando questi inutili riconoscimenti, in particolare l’istituto della cittadinanza onoraria, sono concesse per motivi più politici e per ottenere qualche momento di visibilità, a personaggi discussi, discutibili o, come nel caso che ha in mente l’assessore Passalacqua, ad un cittadino egiziano, erroneamente indicato nel comunicato stampa del Comune (ci auguriamo non intenzionalmente) come un”giovane ricercatore bolognese”, con l’aggiunta di notizie non confermate quali quelle di aver subito torture.
Innanzi tutto va precisato che Patrick Zaky è uno studente egiziano che studiava a Bologna, non è bolognese, non è italiano e non risulta che sia ricercatore.
Inoltre, Zaky è detenuto nel suo paese d’origine con accuse gravi ed è soggetto alla legge egiziana.
Entrare a gamba tesa in una questione che non è di carattere internazionale ma affari interni di un paese peraltro “amico” dell’Italia, non fa certo bene allo stesso Zaky ed ai rapporti con l’Egitto.
Ma poi, questo riconoscimento quale logica ha nel contesto ? Nessuna. Così come nessun merito sociale, culturale o atto straordinaria importanza può essere realisticamente attribuito allo studente egiziano.
Non ha legami della città, non si è mai impegnato per la città che molto probabilmente non sa neanche che esista, o per nascita.
In conclusione, l’annuncio dell’assessore Passalacqua appare per quello che è, solo un preordinato atto di propaganda politica che sminuisce il valore, già di per sè molto scarso, di un riconoscimento quale è la cittadinanza onoraria e la stessa immagine della città.
Michele Santoro