A Marsala, come nel resto d’Italia, l’amministrazione comunale ha attivato il servizio di distribuzione dei pacchi viveri e dei buoni spesa per i cittadini che a causa dell’emergenza COVID19 hanno perso la capacità di mantenimento.
Per fare ciò, il Comune avrebbe dovuto attivare il COC (Centro Operativo Comunale) e quindi la Protezione Civile e la Croce Rossa. Invece, come già scritto in un altro articolo, il Sindaco dopo aver convocato il COC non lo ha attivato e quindi ogni attività in emergenza continua ad essere gestite come se ci si trovasse in ordinaria amministrazione.
Il Sindaco ha ritenuto, con una decisione alquanto discutibile e che porta in se molti profili di illegittimità, di affidare a due fondazioni del terzo settore, il compito di organizzare e gestire la distribuzione dei pacchi alimentari ai cittadini meno abbienti, secondo un elenco che sarebbe approntato dai servizi sociali che si limiterebbero quindi alla semplice compilazione delle liste.
L’anomalia più evidente è il trasferimento dei soldi pubblici sul conto corrente della fondazione che provvede agli acquisti di alimenti da distribuire. Una prima trance di 25 mila euro è stata già trasferita, altri 50 mila, secondo quanto è emerso, sono in corso di trasferimento (non assegnazione) mentre si attende dalla Regione Siciliana un finanziamento per questa attività di circa 495 mila euro.
Un trasferimento di fondi che appare del tutto non coerente con le norme della contabilità e rendicontazione dei fondi pubblici perché in questo caso non si tratta di un progetto presentato da una associazione all’Amministrazione e da questa accettato e finanziato. Si tratta di una attività istituzionale che non può essere delegata a terzi e deve essere gestita in house e comunque, l’acquisto di alimenti, la composizione dei pacchi alimentari, la tenuta degli elenchi degli aventi diritto nonché la documentazione relativa all’entrata e uscita dei viveri, non può essere delegata a privati quando l’attività è dell’amministrazione comunale. Le fondazioni possono essere solo lo strumento per la distribuzione. Così come viene effettuato in tutta Italia.
Tutto quanto sta accadendo appare contrario alle norme di legge che regolano l’attività dell’ente comune ed è certamente figlio del grave errore dell’Amministrazione comunale, non giustificabile, di non attivare il COC che è in ultima analisi l’unico organo di coordinamento e gestione delle emergenze.
C’è un altro aspetto della questione che lascia perplessi. Sul sito del Comune sono pubblicate bene in evidenza locandine della fondazione con l’invito ai cittadini di fare donazione a quest’ultima.
Quanto opportuno e politicamente corretto è tutto ciò? Perché mai l’Amministrazione privilegia la fondazione San Vito? Perchè le oltre 80 fondazioni e associazioni del terzo settore presenti sull’elenco comunale sono discriminate ?
Ma qui nascono spontanee alcune domande. Perché mai a Marsala il COC non è stato attivato? Ritiene in Sindaco di aver gestito l’emergenza in modo appropriato e puntuale ?
Anche se l’emergenza sembra avviarsi alla conclusione, pensa di avere tempo per disporre l’aggiornamento del Piano di Emergenza ?