E’ arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia della dipartita di Danilo Dima, titolare del Ristorante Rifugio Re del Venda. Ho avuto personalmente il piacere di incontrarlo tanti anni fa e per decenni il Rifugio è stato il ritrovo di famiglia.
Al Re del Venda “il rifugio” , varcate le porte di legno della tenuta e dopo aver salito la scalinata e percorso il vialetto ghiaioso, ti trovavi tra amici e non ti sentivi mai un “cliente”. Danilo non era soltanto uno chef. Era un uomo sincero, solare e sempre sorridente oltre ad essere un ottimo padrone di casa.
Un posto Il Rifugio, dove non si andava solo per gustare i suoi piatti speciali come il capriolo in salmì, i suoi bigoli, gli insuperabili piatti speciali e le sue erbe, ma anche per godere della compagnia della famiglia Dima giusto per fare quattro chiacchiere “in famiglia” . Tra i profumi della cucina e le piccole attenzioni riservate ai clienti e agli amici come piccoli pandorini di cioccolato sul tavolo come cadeau per Natale.
Ci si sentiva a casa perché non appena salita la scalinata che portava al rifugio, percorso il vialetto ghiaioso e varcate le porte di legno della tenuta, venivi accolto dal sorriso di Danilo e di tutta la famiglia Dima. Il rifugio era un’oasi verde con i fiori del sottobosco come macchie di colore sul prato, la legna spaccata da ardere conservata nella legnaia proprio dietro l’angolo.
Per decenni andare al Rifugio è stato un rito da osservare e ogni occasione era buona per salire fin su al sottovenda percorrendo il sentiero 9.
Ora il Rifugio del Re del Venda non c’è più, Danilo ha lasciato questo mondo con quella discrezione e allegria che lo sempre distinto, ma è certo che il suo viso sorridente rimarrà per sempre nel cuore dei tanti che hanno avuto il piacere di conoscerlo.
Buon viaggio amico. Ti vedo sorridermi mentre ti lisci con soddisfazione e orgoglio i tuoi mustacchi.
Il mito di Danilo, del Re del Venda, non morirà.
Michele Santoro