Tre aerei C-130J e e un C-27J della 46ª Brigata Aerea in volo per trasportare materiale sanitario su tutto il territorio nazionale.
Uno sforzo operativo e logistico di grande rilievo, quello messo in atto durante la scorsa notte dall’Aeronautica Militare nell’ambito delle attività di contrasto al Covid-19 volute dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini.
Su richiesta dello Stato Maggiore della Difesa, infatti, quattro aeroplani – tre C-130J ed un C-27J della 46ª Brigata Aerea di Pisa – sono stati impiegati contemporaneamente per trasportare 27 tonnellate di materiale sanitario da Malpensa e Fiumicino verso gli aeroporti di Venezia, Cagliari, Palermo, Lamezia Terme e Bari.
Solo nelle ultime 24 ore sono stati sei i voli di trasporto di materiale ed attrezzature sanitarie effettuati dai velivoli dell’Aeronautica Militare, un ponte aereo che è in atto da alcuni giorni su richiesta della Protezione Civile per recuperare materiale, sia in Italia sia all’estero, e trasferirlo nel più breve tempo possibile verso le regioni ed i centri maggiormente colpiti dall’emergenza.
Tali interventi si aggiungono ai trasporti in bio-contenimento che l’Aeronautica Militare sta effettuando con gli elicotteri del soccorso aereo del 15° Stormo di Cervia e gli assetti della 46ª Brigata di Pisa, trasformati per l’occasione in vere e proprie ambulanze del cielo con a bordo team specializzati di medici ed infermieri.
Si tratta di capacità peculiari dell’Aeronautica Militare che si inquadrano nel più ampio ventaglio di capacità ed assetti di supporto messe a disposizione dalle Forze Armate a supporto del Ministero degli Affari Esteri, della Salute e della Protezione Civile.
Gli assetti e gli equipaggi sono in stato di allerta operativa, 24 ore su 24, pronti a partire in tempi strettissimi. Le attività vengono coordinate dal Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico (Ferrara), centro nevralgico della Forza Armata che attraverso il proprio Air Operation Center è deputato a ricevere e valutare le richieste che di volta in volta possono arrivare da ospedali, prefetture o, in questo caso in modo accentrato, dalla Protezione Civile, traducendo le stesse in ordini di missione per i reparti di volo designati.
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