Correva l’anno 2012 quando con la solita incredibile leggerezza con cui si utilizzano i denari pubblici, la Protezione Civile, su progetto del Comune di Marsala, stanziò la bellezza di 400 mila euro per realizzare una eliporto elisuperficie ai margini dell’area artigianale della città, ancora oggi per il 95% inutilizzata dopo un decennio.
Quella struttura non era affatto necessario in quanto per le esigenze connesse con le emergenze sanitarie, perché l’Ospedale Borsellino aperto proprio in quei mesi del 2012, era già dotato di un elisuperficie proprio all’interno dell’area ospedaliera, senza contare poi che per il soccorso area è presente ed opera in maniera impeccabile,–l’82° Centro Csar del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare di Birgi, dotato di elicotteri HH.139A.
Secondo quanto ci riferirono all’allora i responsabili della Protezione Civile di Catania, la giunta regionale con la delibera n. 4 del 14 gennaio 2011, ha deciso con priorità 2 di dislocare o adeguare elisuperfici in modo che siano raggiungibili dalle aree a rischio con tempi di percorrenza, in automobile, in 30 minuti …. E quindi, oltre agli esistenti 38 siti prevede la costruzione di ben 135 elisuperfici …
Non è mai stato chiarito cosa si intendesse “area di rischio”, ma tant’è, secondo alcune voci, lo stanziamento era stato fatto e la struttura doveva essere realizzata.
Ma si è trattato di un immane spreco di denaro per una elipad assolutamente non necessario e inutile.
Al di là di questo i costi. Stanziati 400 mila euro quando per una struttura per realizzare una elipad /elisuperficie di emergenza permanente adibita esclusivamente ad area di atterraggio/decollo di elicotteri, il costo medio, comprensivo di tutte le apparecchiature di segnalazione visita e radio (beacon di segnalazione), si aggira sui 60/70 mila euro, compreso del lavoro di assestamento del terreno. Da considerare poi che, in caso di emergenza, un elicottero atterra ed opera in qualsiasi zona/terreno senza particolari problemi.
Bene, la struttura è stata realizzata senza che da Sant’Agata li Battiati (CT) sede della Protezione Civile siciliana, e dal Comune ci avessero dato risposte esaurienti tanto che abbiamo inviato una richiesta di informazioni alla Protezione Civile nazionale che ci ha risposto che tutto era di competenza e responsabilità regionale, e alla Presidenza del Consiglio, Presidente Mario Monti, che ovviamente non ci ha risposto.
Oggi, dopo 8 anni, e senza sia vi mai atterrato un velivolo e che vi sia mai stata una pur minima parvenza di manutenzione, la struttura versa in uno stato di abbandono e degrado indecoroso, e qui, se la responsabilità della realizzazione e dello spreco iniziale vanno imputati alla Protezione Civile, resta da capire di chi è la responsabilità del degrado oggi.
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