Tamimi è stata scarcerata, viva Ahed Tamimi, l’icona arabo palestinese che tanto è amata dai media occidentali.
Costruita a tavolino, accuratamente scelta dall’ufficio propaganda palestinese per la sua pelle chiara e per i suoi capelli biondi, caratteri tipicamente europei, Tamimi è l’icona perfetta per la propaganda arabo palestinese e per mistificare la realtà con quella potente macchina da guerra che porta il nome di Pallywood.
E’, come si dice nel campo della cinematografia, il viso perfetto per “bucare” lo schermo e attirare l’attenzione da parte dei media occidentali.
Di famiglia di probabile origine bosniaca da parte di madre e giordano circasso da parte di padre, senza alcun seme palestinese, Ahed Tamimi è parte di un gruppo familiare molto attivo nella propaganda anti israeliana. Addestrata ed indottrinata all’odio, Ahed Tamimi può contare anche su una presunta “cugina” dal nome molto significativo “Janna Jihad” che ha il compito di filmare le proteste contro i soldati, a volte provocando lei stessa i militari, per poi mettere in rete i filmati.
Tamini che da anni mette in atto un comportamento che come minimo può definirsi da teppista, è un prodotto scientifico della criminale propaganda e indottrinamento all’odio di Hams e dell’autorità palestinese verso Israele e gli ebrei e può vantare di essere nipote di Ahlama Tamimi, complice della strage nel 2001, alla Pizzeria Sbarro a Gerusalemme. Morirono 15 persone, di cui 6 bambini e si contarono 122 feriti.
Eppure, taluni giornali la considerano vittima della violenza israeliana ed incarcerata solo perché avrebbe osato protestare contro l’occupazione (?) israeliana.
Che dall’età di 11 anni è attiva nell’aggredire verbalmente e fisicamente i militari israeliani, e che la condanna (troppo lieve per la gravità degli atti e della loro ripetizione) seguita all’arresto, è stata inflitta per aver aggredito dei militari in servizio di sicurezza, per molti non è cosa importante.
L’icona bianca e bionda, deve essere ed è, per i media occidentali l’eroina della lotta dei poveri arabo palestinesi contro il potente, crudele e occupante stato ebraico.
Le menzogne ? Fanno parte del disegno di disinformazione ad uso e consumo dell’occidente.
Ora Ahed Tamimi viene onorata dal falso pacifista che risponde al nome di Abu Mazen, così,tanto per implementare la cultura dell’odio e per far sia di esempio per i tanti giovani palestinesi.
La violenza paga …
E’ sperabile, per il suo bene, che Ahed Tamimi non passi dal teppismo al terrorismo.
Profetiche le parole di Golda Meir,” “La pace arriverà quando gli arabi ameranno più i loro bambini di quanto odino noi.”
Da come vengono vengono usati e strumentalizzati i giovani, appare evidente che gli arabo palestinesi, e Hamas ne è la massima espressione, non amano i loro figli che sono considerati strumento di guerra.
Dimostrazione palese viene da Abu Mazen che è subito corso a glorificare Ahed Tamimi così che i giovani arabo palestinesi prendano esempio dall’eroina.
E l’odio continua.
Se mai la pace arriverà, gli arabo palestinesi che si definiscono governanti illuminati, dovranno trovare il modo di farsi perdonare dai giovani di oggi per aver impedito loro di vivere e di godere i piaceri della gioventù.
I bambini non nascono con l’odio, questo lo si instilla loro con sapiente criminale indottrinamento.