Un jet F-16 israeliano è stato abbattuto sabato mattina, dopo che Israele aveva intercettato un drone iraniano lanciato dalla Siria e penetrato in territorio israeliano. Secondo le Forze di Difesa israeliane, missili anti-aerei siriani hanno preso di mira il jet quando Israele ha reagito all’infiltrazione del drone con un raid su obiettivi militari siriani. I due piloti dell’F-16 si sono lanciati col paracadute mentre l’aereo precipitava sul nord di Israele.I piloti sono stati immediatamente soccorsi e ricoverati al Rambam Medical Center di Haifa. Il jet si è schiantato in un’area non edificata nella valle Beit Netofa, vicino al kibbutz Harduf, senza causare danni né vittime. Anche un missile della contraerea siriana si è abbattuto sul Golan israeliano, facendo scattare l’allarme in tutta l’area. Dopo l’abbattimento del jet, Israele ha lanciato un nuovo “raid su larga scala” in Siria. Tutto era iniziato nelle prime ore di sabato quando la difesa israeliana ha individuato un drone iraniano penetrato nello spazio aereo israeliano. Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane, Ronen Manelis, ha detto che “il drone iraniano decollato dal territorio siriano è stato abbattuto da un elicottero Apache, è caduto nel nostro territorio ed è in nostro possesso”. In risposta, l’esercito israeliano ha colpito degli obiettivi in Siria, tra cui la struttura operativa che gestiva il drone, che – secondo YnetNews – si trovava nella base aerea T-4, circa 60 km a nord-ovest di Palmyra: è uno dei più importanti aeroporti dell’aviazione siriana, normalmente utilizzato anche da quella russa e da agenti iraniani. Per evitare di colpire i russi il raid ha richiesto una precisione chirurgica, cosa che ha costretto i jet israeliani ad esporsi molto di più. E’ qui che uno degli 8 jet israeliani in missione è stato “agganciato” dall’intenso fuoco anti-aereo siriano, inducendo i piloti ad applicare la procedura di salvataggio. “Complessivamente si è trattato di un grave attacco iraniano al territorio israeliano – ha detto Manelis – L’Iran sta trascinando la regione in una situazione dagli esiti imprevedibili. Siamo pronti per qualsiasi scenario, chiunque sia responsabile per questo incidente ne pagherà il prezzo”. Poco dopo, le Forze di Difesa israeliane hanno dichiarato d’aver effettuato un nuovo “attacco su larga scala” contro 12 obiettivi iraniani e siriani in Siria, tra cui quattro batterie anti-aeree siriane SA5 e SA17 e quattro obiettivi militari iraniani nei pressi della Quarta Divisione siriana. Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane Jonathan Conricus ha detto che “Israele ha compiuto una chiara azione difensiva contro azioni aggressive iraniane. La gestione, la guida e tutte le componenti del drone erano iraniane. L’incidente del drone è stato sotto il nostro pieno controllo in ogni sua fase e l’intercettazione è avvenuta esattamente dove volevamo che avvenisse (sopra la città di Beit Shean, un minuto e mezzo dopo che era entrato nello spazio aereo israeliano). Siriani e iraniani stanno scherzando con il fuoco. Gli effetti del nostro attacco di risposta non sono ancora del tutto noti a siriani e iraniani, i quali potrebbero avere delle sorprese quando scopriranno cosa abbiamo preso di mira”. Tomer Bar, vice comandante dell’aviazione israeliana, ha detto che la risposta è stata “l’attacco più grande e significativo che le forze aeree israeliane hanno condotto contro le difese aeree siriane dai tempi della guerra in Libano del 1982”.