(Di Deborah Fait) Nel mese di dicembre in Europa è stato urlato un solo slogan “Khaybar Khaybar ebrei tremate, l’armata di Maometto ritornerà”. Da Istanbul a Malmoe orde di islamici e amici loro, come un sol uomo, hanno manifestato con bandiere palestiniste, bandiere israeliane bruciate, al grido -ebrei a morte-. A Vienna è accaduto qualcosa che sa di follia, qualcosa difficile da capire. I soliti indemoniati in piazza, i soliti slogan inneggianti alla morte, tanta violenza da lasciare esterrefatti tre ragazzi che si trovavano sul posto. Uno dei tre, mamma israeliana, ha tirato fuori la bandiera biancoazzurra col Maghen David, e, con i suoi amici, si è messo a sventolarla. Un gruppo di delinquenti si è staccato dalla manifestazione per scagliarsi addosso ai tre. La polizia presente sul posto li ha salvati dal linciaggio. Dopo alcune settimane i ragazzi sono stati portati in tribunale che li ha condannati a 100 euro di multa e due giorni di prigione. Motivo? Sventolare la bandiera israeliana è stato un gesto provocatorio che aveva offeso i partecipanti alla manifestazione. http://www.jpost.com/International/Vienna-police-charge-3-men-for-waving-Israeli-flag-at-rally-533313
Naturalmente i musulmani non sono stati toccati, per loro nessuna multa, nessuna accusa di divulgazione di odio, tanto caro all’Europa, tanto meno per incitamento all’omicidio, anzi al genocidio. Trovo questo molto triste, deprimente, e pauroso, si tratta di un’ingiustizia così vergognosa, di un fatto talmente incredibile che alla prima lettura mi pareva di sognare un vero e proprio incubo. Non è possibile mi dicevo, devono aver sbagliato, non è possibile. Invece è accaduto e nessuno ha protestato. Da Vienna andiamo a Milano, altra città sporcata da quelle manifestazioni, dal solito grido -Khaybar Khaybar ebrei dovete morire-. L’indignazione per quei raduni violenti e fanatici è scoppiata con una settimana di ritardo, nessun assessore, tantomeno il sindaco, si erano accorti di nulla, forse erano occupati a preparare l’albero di Natale o pensavano alla settimana bianca. Fatto sta’ che dopo una settimana si sono svegliati e si sono accorti, grazie al Foglio poiché nessun altro organo di informazione ne aveva dato notizia, del fattaccio. Meraviglia! Stupore! …. ebrei a morte? Khaybar … ma che è khaybar? …ma sì, sono ragazzi…lasciamoli stare, tutto sommato quel Trump poteva anche stare zitto, cosa mai è andato a tirar fuori…. Gerusalemme capitale? Ma come, non era Tel Aviv? …. Comunque, digerita la notizia, dopo i primi commenti increduli più che indignati, è calato il silenzio. Nessun imam ha chiesto scusa, nessuna istituzione ha preteso le scuse e questo è ancora più grave, nessun tribunale ha spiccato multe o mandati di comparizione per i più facinorosi. Niente, il nulla più assoluto, il deserto.
I Fratelli musulmani di cui fa parte la consigliera araba al comune di Milano si staranno sfregando le mani, sono proprio nel posto giusto. In Egitto Al Sisi li perseguita e li sbatte in galera, come si conviene per i terroristi, in Europa vivono come papi, tranquilli e beati, liberi di fare e dire ogni nefandezza, se contro Israele ancora meglio.
L’islam, il più fanatico, il peggiore, quello che predica odio e morte ha trovato in Europa la sua America. Tacciono anche le Comunità ebraiche e non capisco proprio. Ebrei datevi una svegliata, capisco che c’è da aver paura, capisco che ormai in Europa è pericoloso portare la kippà o una medaglietta col Maghen David, capisco che molti se ne stanno andando, chi alla chetichella, chi scappando proprio. Israele ormai, soprattutto in certe città come Netanya, è diventata francofona. Questa però non è una giustificazione al silenzio.
Dove sono gli ebrei milanesi? Gli slogan assassini valevano anche per loro o forse non se ne sono accorti che i più gettonati erano “ebrei a morte” non “Israele a morte”?
Il 27 gennaio si sta avvicinando e credo che potrei avere un gran mal di testa se vedessi gli ebrei italiani andare come tante pecorelle alle celebrazioni del Giorno della Memoria, promosse dalle istituzioni coccodrillesche.
Lo so che molti, soprattutto gli ebrei di sinistra, mi odieranno ma non mi interessa perché è giunta l’ora di tirar fuori la dignità e l’orgolio dell’essere ebrei, è giunta l’ora di difendersi dai delinquenti islamici. Non occorre arrivare alla violenza, noi non siamo come loro, ma tirar su la testa, rimettersi la kippà, portare al collo il maghen David, andare alle manifestazioni con la bandiera di Israele, dire “siamo ebrei, sì, siamo ebrei, amiamo Israele, sì amiamo Israele. E’ un problema? Se sì, sono fatti vostri”.
Come sempre, in Italia si usano quintali di sabbia da gettare sugli scandali ma io cerco di essere ottimista e mi auguro che questa volta, anche se in ritardo, vinceranno giustizia e dignità umana. Non permettiamo ai tanti imam, ai Piccardo della situazione di sfregarsi le mani soddisfatti di poter diffondere odio e violenza senza mai pagarne il fio. Non permettiamo all’odio antisemita