Già, ma … chi non ha peccato o pecca scagli la prima pietra.
E’ curioso, da alcuni giorni è esploso nella politica italiana, la spinosa questione delle “bufale” che la politica definisce fake news perché fa più effetto, mentre l’Italia, o meglio, gli italiani, sprofondano sempre più giù nel baratro dove una politica incapace l’ha spinto da tempo.
La polemica, tutta italiana, nasce dell’Italia e fatta esplodere nei media USA per ricadere in Italia.
Sembrerebbe la classica triangolazione per internazionalizzare un problema oggi tipicamente italiano con accuse reciproche di realizzazione di siti e pagine social al solo fine di diramare false notizie a danno di questa o di quella parte politica.
La verità come al solito è palese. Il Web è ormai diventato terra di conquista e molte persone, non necessariamente cime dell’informatica, realizzano grandi guadagni con la realizzazione di siti e pagine sui social, attraverso la divulgazione di notizie false o incomplete, spesso talmente false da apparire incredibili, per suscitare interesse e quindi spingere gli internauti, a “cliccare” sulla notizia.
La domanda che si pone è: la politica, la finanza, e in genere chi ha necessità di canalizzare determinate notizie usi questi siti o pagine sui social ne fa uso?
Oggi tutti sembrano accusare tutti, ma la verità, a portata di clic, difficilmente verrà fuori e le bufale continueranno ad essere pubblicate perché portano soldi e ogni click vale 1 punto, e un punto vale xeuro, ma sopratutto sono utili …