73 anni è stata compiuta una delle più efferati stragi ad opera del regio esercito italiano.
Una, ad opera di militari del 139º Reggimento fanteria della divisione Sicurezza Interna “Reggio derubricata dal Tribunale militare in eccesso colposo di legittima difesa come se un plotone, pesantemente armato, avesse avuto necessità di difendersi da persone che manifestavano pacificamente per il pane, per la giustizia e per i generi di prima necessità.
Gente affamata dalla guerra e dalle ruberie di rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, e per l’indipendenza.
A distanza di 73 anni la verità giudiziale non è stata ancora scritta malgrado i fatti fossero evidenti e confermati e che è costata la vita a 24 morti tra i quali bambini e donne, e 158 feriti.
Una lapide ricorda i 24 morti ma è mancato il coraggio agli amministratori di fare un riferimento preciso agli assassini di stato, ovvero, uomini del regio esercito italiano appartenenti al 139° Reggimento Fanteria.
Questo è lo stato.