martedì, Novembre 26, 2024
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Immigrazione. Delrio ridicolizza il regolamento Minniti e scopre il bluff del governo

iuventa-migranti6-1E si, come in ogni cosa italiana, alla fine si scopre che tutto è un bluff ad uso e consumo per gli allocchi italiani.
Minniti impone (si fa per dire) un regolamento le operazioni di “sea taxi” che firmano solo alcune ONG.
Nel frattempo si scopre che la Polizia italiana ha documentato, con un proprio infiltrato, incontri “ravvicinati” tra scafisti e una ONG tedesca a cui viene sequestrata la nave e l’equipaggio inquisito per  quindi favoreggiamento  dell’immigrazione clandestina.
Ma non è tutto, Medici Senza Frontiere (che non ha sottoscritto il regolamento Minniti), secondo la stampa nazionale ed in particolare del Fattoquotidiano, sarebbe indagata dalla Procura di Trapani, per lo stesso reato.
Nel frattempo, una nave di MSF imbarca (salva) 123 immigrati viene fermata al limite delle acque territoriali italiane perché, secondo il regolamento Minniti, “è fuori dalle operazioni di salvataggio” e non gli quindi viene garantito l’attracco nei porti italiani.
E qui si scopre il bluff/presa in giro governativo.
La Guardia Costiera che opera sotto la guida del Ministri dei Trasporti (chissà poi perché visto che dovrebbe essere tutt’al più alle dipendenze del Ministero dell’interno o della Difesa), “parte” dai porti  italiani, intercetta la nave di MSF e trasborda gli  immigrati per sbarcarli a Lampedusa.
Come dire, il regolamento è un pezzo di carta straccia, le ONG non possono attraccare nei porti italiani, ma sarà la Guardia Costiera ad assumersi l’onore di fare da “sea taxi” dal limite delle acque territoriali italiani alle coste.
Ci dicono che Delrio avrebbe dichiarato che non si possono lasciare gli immigrati a navigare nel Mediterraneo, e quindi bisognava intervenire per “umanità.
Scusa che offende l’intelligenza degli italiani poiché se una nave viene respinta da uno stato questa può tranquillamente fare rotta e attraccare presso un porto dello stato in cui è iscritto  il natante o al primo porto di uno stato che glielo permette.
Ora invece, la Guardia Costiera offre, secondo il Delrio pensiero,  servizio “sea taxi” gratuito alle ONG al limite della acque territoriali.
Praticamente cambia tutto per non cambiare nulla. Anzi no, le ONG sono ora sono pure avvantaggiate perché non devono attraccare nei porti ma possono contare del “sea taxi” gratuito della Guardia Costiera che inizia al  limite delle acque territoriali italiane.
Tutto il resto sono chiacchiere. Spiace per i militari che vengono utilizzati per scopi e litigi politici

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