L’Afghanistan che da oltre 16 anni soffre una guerra d’invasione americana ben supportata da una coalizione internazionale di cui ovviamente fa parte l’Italia, da sempre a seguito del gendarme del mondo, continua ad essere un paese lacerato e per buona parte in mano a gruppi armati e ai talebani che negli ultimi anni hanno riconquistato il controllo su vaste aree del paese riducendo il governo centrale di Kabul a semplice fantoccio Usa/occidentale che a malapena e male controlla la capitale.
Kabul non controlla il paese e di conseguenza non controlla l’estrazione mineraria e quindi tutto è in mano a gruppi tribali e per una buona fetta sotto il controllo dei talebani che, secondo fonti locali possono contare su una buona fetta di funzionari corrotti.
Il controllo delle miniere garantisce ai talebani risorse economiche di circa 300 milioni di dollari l’anno che vanno ad aggiungersi alle centinaia di milioni di euro che da sempre garantite dalla coltivazione del papavero da oppio.
Il quadro generale del paese è disarmante e a nulla serve l’annunciato invio in Afghanistan di circa quattromila marines.
Da tempo gli USA e l’occidente hanno perso la guerra e riconsegnato il paese in mano ai signori della guerra e ai talebani e il controllo della produzione dell’oppio e il controllo delle miniere, è una conferma non contestabile.
Gli USA come sempre, vincono militarmente ma non son capaci di gestire le vittorie e programmare la ricostruzione.
Ormai i disastri americani nel mondo non si contano più e purtroppo, non si contano più le morti innocenti.
Somalia, Afghanistan, Irak, Siria, Libia, l’ISIS, creatura americana di cui paternità siamo certi per stessa ammissione della signora Hillary Diane Rodhan …. sono a testimoniare il fallimento e la pericolosità della politica statunitense.
Fintanto che l’occidente sarà il vassallo degli USA, nessuna possibilità di stabilizzazione e pacificazione potrà esserci nel mondo.