E’ questa la novità sostanziale che emerge dall’incontro dei ministri degli esteri della Lega Araba che si sono incontrati ad Amman, in Giordania.
La dichiarazione, come riporta il quotidiana Al-Hayat, intende mettere un paletto tra quello che comunemente viene indicato come terrorismo puro del gruppo Hezbollah (secondo la tesi astrusa dei ministri), dalla legittima attività di resistenza contro l’occupazione israeliana che il gruppo garantirebbe al Libano.
Secondo questa balzana tesi, Hezbollah non sarebbe un gruppo terrorista ma un gruppo di resistenza ad una occupazione israeliana del Libano che di fatto non esiste.
Una dichiarazione che annulla la precedente del 2016 che definiva senza mezzi termini Hezbollah un gruppo terroristico.
Cosa sarà cambiato nel tempo? Certo, la partecipazione al consesso del presidente del Sudan, Omar al-Bashir, su cui pende un mandato d’arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale con l’accusa di crimini di guerra e genocidio, potrebbe spiegare molte cose nel contesto arabo.
Di certo, l’Iran, non può che ringraziare così come il presidente del Libano che recentemente ha dichiarato che Hezbollah è di fatto, un gruppo di difesa integrata dell’esercito libanese.
A questo punto, considerato che Hezbollah è uno stato nello stato a sud del Fiume Litani, e che possiede, secondo Defense News , sistemi missilistici a lungo e medio raggio , con un arsenale missilistico di oltre 100,000 pezzi, oltre ovviamente ad armamenti pesanti di varia provenienza, la domanda al Presidente del Consiglio italiano, Gentiloni e al neo segretario generale dell’ONU, António Guterre , è sempre la stessa: è onorevole lasciare UNIFIL ostaggio di Hezbollah?
Michele Santoro