Riprendiamo il discorso sulla situazione in cui si trova, causa politiche sbagliate e mancanza di idee e programmazione, rivolgendo la nostra attenzione verso ciò che dovrebbe essere il fiore all’occhiello marsalese.
Ovvero l’archeologia, che da sola in Sicilia potrebbe essere l’asse trainante per una ripresa economica e sociale.
Ma a Marsala tutto sembra fermo da anni. Se la città è in condizioni pietose e se nel terzo millennio la cittadina (paesotto contadino che odia il mare), non offre servizi pubblici degni di questo nome, mentre pretende di essere città e meta turistica, la politica locale sembra vivere in un mondo che non c’è.
L’archeologia dicevamo, si offre allo sventurato turista, in tutta la sua povertà.
Strutture decadenti, reperti invasi da vegetazione, cartelli informativi da ridere (!) che sembrano tavoli sporchi senza una logica sparsi qua e là all’interno del sito che peraltro dall’esterno sembra una foresta. E poi, cosa ci fanno le auto all’interno del sito ?
Non ci sono scuse che possono giustificare una situazione di vergognoso degrado come quello documentato.
Una situazione di drammatica vergogna documentata da un turista che dovrebbe far riflettere il responsabile del sito ed il sovraintendente provinciale e regionale ed indurli alle dimissioni.