domenica, Novembre 24, 2024
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Emigrazione record di ebrei dall’Europea occidentale verso Israele

Sharansky: Un campanello d’allarme per l’Europa, un motivo d’orgoglio per Israele
Il flusso di immigrati ebrei dall’Europa occidentale in Israele sta toccando cifre da record storico come diretta conseguenza dell’aumento di aggressioni e attacchi antisemiti. Lo sottolinea l’Agenzia Ebraica, l’ente non profit che opera a stretto contatto con il governo israeliano e funge da collegamento con gli ebrei di tutto il mondo.
Secondo i dati diffusi giovedì, nel 2015 sono immigrati in Israele 9.880 ebrei dell’Europa occidentale: il dato annuale più alto mai registrato. La stragrande maggioranza, quasi 8.000, sono arrivati dalla Francia, dove un clamoroso incremento di manifestazioni e attacchi di stampo marcatamente antisemita ha fatto a pezzi il senso di sicurezza della terza comunità ebraica più grande del mondo.
Proprio questa settimana un adolescente armato di machete ha aggredito un insegnante ebreo nella città di Marsiglia, inducendo un’autorità ebraica locale a chiedere ai correligionari di evitare di indossare in pubblico la kippà, il tradizionale copricapo ebraico maschile (una raccomandazione peraltro respinta da gran parte dei rappresentanti ebrei, sia in Francia che nel resto d’Europa).
In una ricerca condotta nel 2013 dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (citata giovedì dal Jerusalem Post), un terzo degli ebrei francesi intervistati aveva dichiarato di astenersi dall’indossare in pubblico abiti religiosi o simboli ebraici, e il 23% aveva detto d’aver paura a partecipare ad eventi ebraici o recarsi in luoghi ebraici. “E’ intollerabile che nel nostro paese dei cittadini si sentano così sconvolti e sotto attacco a causa delle loro scelte religiose da arrivare a decidere di doversi nascondere”, ha detto mercoledì il presidente francese François Hollande.
Circa 800 sono gli ebrei immigrati nel 2015 dalla Gran Bretagna. Seguono nella lista, Italia e Belgio.
“Che un numero record di ebrei europei sentano che l’Europa non è più la loro casa è un fatto che dovrebbe turbare tutti i leader e cittadini europei, e suonare come un campanello d’allarme per tutti coloro che si preoccupano del futuro dell’Europa”, ha detto il presidente dell’Agenzia Ebraica, Natan Sharansky. Ed ha aggiunto: “Allo stesso tempo, che Israele sia diventata la destinazione numero uno per gli ebrei europei che cercano di costruirsi altrove un futuro migliore è un fatto che rende omaggio al successo dell’impresa sionista, al richiamo che esercita la vita in Israele e ai valori che lo stato ebraico rappresenta”.
Secondo gli esperti, gli ebrei europei non sentivano una tale minaccia incombere sulle loro vite dai tempi della seconda guerra mondiale. Ebrei e luoghi ebraici sono stati presi di mira in Belgio, in Danimarca e in altri paesi europei, ma è in Francia che si sono registrati gli incidenti più gravi.
Gli ebrei riferiscono sempre più spesso di aggressioni e intimidazioni, per lo più ad opera da estremisti musulmani. Sebbene tali attacchi siano talvolta ammantati di retorica anti-israeliana e filo-palestinese, nella maggior parte dei casi si tratta di espressioni di esplicito odio anti-ebraico.
Con le sue 500mila persone, la comunità ebraica francese è la più grande d’Europa. Come anche in altri paesi europei (Italia compresa), sinagoghe e scuole ebraiche sono ormai quasi dappertutto presidiate da soldati in tenuta da combattimento che pattugliano l’area imbracciando armi da guerra. Sebbene gli ebrei costituiscano meno dell’1% della popolazione francese, le fonti ufficiali dicono che più del 50% di tutti gli attacchi di stampo razzista denunciati nel 2014 erano diretti contro di loro.
 

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