venerdì, Settembre 20, 2024
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Marsala. Approvato il regolamento dei rifiuti … il Comune si “auto” esenta ed esenta la chiesa

Ci viene spesso il dubbio che i consiglieri comunali, così come i deputati regionali, nazionali ed europei, nel complesso non sappiano bene cosa votino perché nessuno o quasi si sofferma a leggere con attenzione le proposte dei governi, siano essi nazionali o giunte.

Ieri il  Consiglio Comunale di Marsala ha approvato con 10 voti di maggioranza e 4 di opposizione, il regolamento per la disciplina dei rifiuti.

Abbiamo la netta impressione che tale regolamento approvato senza aver dato al documento quella necessaria e dovuta attenzione trattandosi di un documento che impone tributi, e che tributi,  a carico dei cittadini.

La dimostrazione di ciò è il fatto che incomprensibilmente si è deciso che un portatore di handicap in una famiglia con un reddito di 18.000 euro non è uguale a quello che vive all’interno di un nucleo familiare con reddito al di sotto di tale soglia. Infatti, ad un  nucleo familiare che ha  un portatore di handicap  e un reddito superiore a 18 mila euro non viene riconosciuta alcuna agevolazione … Dall’altra parte, ai possessori di seconde case che concedono comodato d’uso gratuito a figli e parenti l’immobile …  gli si riconosce una agevolazione.

Dal 1° gennaio avremo molte mini famiglie composte da soli figli, zii e affini … con buona pace dell’equità fiscale  !

A parte ciò niente sembra sia stato evidenziato in Consiglio, eppure, una semplice e distratta lettura fa emergere incomprensibili errori “ed esenzioni”, meglio dire auto esenzioni, che possono essere anche considerate non costituzionali.

La tassa deve essere pagata da tutti, ma non tutti,  e l’articolo 15  elenca i soggetti analiticamente chi e cosa sono soggetti ad essa.

Nell’elenco scopriamo che tutte le attività produttive, nessuna esclusa, sono soggette al pagamento della tassa ad eccezione di … strutture comunali, caserme, ospedali, case di cura e altro, comprese chiese non espressamente indicate… !

Insomma, i maggiori produttori di rifiuti, comprese le strutture comunali sono esentate dal pagamento della tassa che grava interamente sui cittadini e sulle attività produttive.

Non c’è alcuna giustificazione all’auto esenzione ed alla esenzioni  di caserme, ospedali e chiese.

Solo queste quattro tipologie di strutture, a conti fatti, gravano sul costo dei rifiuti per qualche milione di euro che ridurrebbero e di molto il costo per i cittadini e le attività produttive.

Si dirà … ma in comune mica può tassare se stesso per i rifiuti che produce perché in definitiva incasserebbe un tributo che pagherebbe a se stesso.

Niente di più sbagliato.  Il costo della tassa rifiuti del comune sarebbe addebitabile al capitolo di spesa sui costi generali di esercizio e il corrispondente importo incassato verrebbe imputato sul capitolo riferito alla tassa rifiuti così da contribuire alla riduzione dei costi.

Sono due cose molto diverse. E sottoponendosi alla tasse sui rifiuti l’amministrazione dovrebbe stare molto più attenta a non sprecare soldi pubblici.

Strano che i consiglieri non se ne siano accorti … E questo fa il palo al fatto che l’amministrazione non paga il servizio acquedotto ….

Anomalie e disattenzioni che sono la quotidianità che no sfuggono più come nel passato ai cittadini.

Ed andiamo alle esenzioni. Il regolamento così come si presenta appare tutto da modificare anche per le evidenti contraddizioni in esso contenute.

Una per tutte i soggetti del nucleo familiare o abitativo da considerare per determinare la tariffa.

All’articolo 15 si dice: “ ………sono considerati presenti nel nucleo familiare anche i membri temporaneamente domiciliati altrove. Nel caso di servizio di volontariato o attività lavorativa prestata all’estero e nel caso di degenze o ricoveri presso case di cura o di  riposo, comunità di recupero, centri socio-educativi, istituti penitenziari, per un periodo non inferiore all’anno la persona assente non viene considerata ai fini della determinazione della tariffa, a condizione che l’assenza sia adeguatamente documentata…. “

La domanda che si pone alla Giunta Comunale e ai Consiglieri comunale è: ma in base a quale logica chi presta servizio di volontariato o attività lavorativa all’estero non è considerato “presente” nel nucleo familiare mentre chi lavora o fa attività “continuativa” in Italia con domicilio in altro comune dove paga la tassa dei rifiuti viene considerato “presente” a Marsala ?

Secondo il regolamento approvato, chi lavora all’estero dove non paga il tributo rimane esente, mentre chi lavora in Italia e che già paga il tributo nella città dove domicilia con regolare contratto di affitto, deve pagare il tributo anche a Marsala .

Logica e buon senso imporrebbero alla Giunta Comunale e/o il Consiglio Comunale di rivedere urgentemente tale regolamento eliminando tutte quelle criticità , contraddizioni ed esenzioni  presenti nel testo.

Abbiamo più di qualche dubbio che Giunta o Consiglio interverranno, e quindi appare logico aspettarsi una lunga serie di ricorsi per palese iniquità del regolamento.

Una osservazione. Quale valore politico ha un regolamento approvato dalla “minoranza” dei componenti del consiglio, 10  su 30, tre astenuti e uno contrario? Perche’ la  maggioranza numerica dei consiglieri si e’ defilata  ?

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