Ciò che sta accadendo in questi giorni ci fa capire come gli USA non solo hanno perso il Iraq dove hanno abbandonato un paese in mano a fazioni islamiche diverse fra di loro che da anni si massacrano con attentati e battaglie campali, e non solo ha perso credibilità e faccia in Afghanistan dove da oltre un decennio combatte con armi del terzo millennio qualche migliaio di talebani, ma ha perso faccia e credibilità con il panico mondiale che ha creato nei giorni scorsi con allarmi globali provenienti da parte di una intelligence che sembra andata nel pallone.
Gli analisti americani non comprendono come si sia potuto attuare un piano di chiusura di ambasciate americane, mettendo in allarme altre ambasciate, lontano dall’area che sarebbe stata individuata come probabile obiettivo dei terroristi.
Se, come spacciano le autorità yemenite ed americane, il piano sarebbe stato quello di prendere il controllo di due importanti città dello Yemen e di distruggere oleodotti nell’area, come si spiega questo panico generale ?
E cosa c’entra la chiusura di ambasciate nelle aree non a rischio ?
Ma se gli americani sono confusi e i cittadini nel panico totale, non è che l’occidente con tutte le sue agenzie di intelligence stia meglio.
La chiusura delle ambasciate americane in paesi di credo islamico sono la cartina di tornasole per il mondo perché sarebbero state comunque chiuse nel periodo del Eid al-Fitr, le giornate festive di fine Ramadan.
Resta, ma è cosa di sempre, la potenziale minaccia anti occidentale ma al di là di questo nessuno realmente ha mai potuto e saputo capire come Al Qaida si muove.
Di attentati in paesi mussulmani ce ne sono stati e ce ne sono tutti i giorni. Solo ieri a Quetta, in Pakistan, quel paese che stava lentamente spostandosi verso l’occidente e ricacciato nell’integralismo dall’intervento americano in Afghanistan e dai continui attacchi in terra pakisitana, 8 soldati sono stati uccisi dagli estremisti, sempre a Quetta 13 civili sono stati uccisi, 2 militari uccisi a Gilgit nel nord del Pakistan, senza dimenticare l’attacco al carcere con la fuga di centinaia di carcerati tra cui molti terroristi.
Sono migliaia le vittime pakistane dell’aggressione militare americana in Afghanistan e della continua violazione dei confini del Pakistan e della sua sovranità.
Dall’Afghanistan la risposta c’è stata dagli integralisti: l’America è nel panico … abbiamo vinto.
Allora si può presumere che la new strategy di Al Quaida sia proprio quella di operare nei paesi mussulmani e creare panico mondiale utilizzando proprio la specialità dell’NSA … le intercettazioni !
La NSA, questa potente struttura di intelligence che ingoia qualche miliardo di dollari l’anno per la sua rete globale e che viola tutte le norme di legge nei paesi dove agisce nell’ombra , e che può contare il fior fiore di analisti avanza a tentoni, è nel pallone, oppure ….
Già, a questo punto ci può stare un oppure.
Molti sono propensi a pensare che gli USA stiano mettendo in atto una vera e proprio strategia del terrore e far salire la tensione internazionale, incurante del panico e dei danni economici che crea ai suoi cittadini e al mondo intero, per qualche altra avventura militare già programmata?
Il lento ma continuo afflusso di truppe di assalto ed armamenti a Sigonella, la United States Naval Air Facility, e in altre basi del Mediterraneo, può aver niente a che fare con la Siria ?