sabato, Novembre 23, 2024
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Marsala : il sindaco Carini, Grillo e lo stallo politico

Ormai non passa giorno che il Consiglio Comunale non mandi segnali di guerra al Sindaco. Nell’ultima seduta accordi trasversali hanno fatto si che si votasse in pratica contro il duopolio Carini/Grillo che di fatto ha destabilizzato la coalizione che lo ha  reso possibile la sua elezione.
Giulia Adamo tra tutte è stata l’artefice indiscussa della sua elezione eppure Carini, sin da subito ha dato segni di sbandamento. Prima seguendo l’antica amicizia con Stefano Pellegrino e Michele Milazzo e mantenendo un canale sempre aperto con Massimo Grillo.
Dopo le ultime elezioni nazionali e regionali che hanno ridimensionato più di qualche esponente locale, lo sconquasso più apparente che reale, e la certa disgregazione della maggioranza consiliare e le tensioni nell’opposizione.
Tagliato  il rapporto politico con Stefano Pellegrino e mandato a case i due assessori che si richiamavano a quest’ultimo, Carini , probabilmente “consigliato” da Massimo Grillo, ha imboccato una strada tortuosa che molti pensano sia frutto di improvvisazione ma alcuni osservatori attenti, ritengono sia frutto di una precisa strategia concordata proprio con l’ex deputato ed ex UDC.
“veline” riportano di rapporti tra Carini, Grillo, D’Alì e Cristaldi che starebbero cercando di creare un collante per strategie politiche europee, nazionali e locali che potrebbero rivelarsi tra non molto, e potrebbe essere la causa di questa stagnazione.  Ormai sembra chiaro che Carini sia fermamente intenzionato a tentare il balzo per l’Europa e se l’amico Angelino Alfano, che come si ricorderò ha inaufgurato un cantiere aperto oltre un anno fa, farà  in tempo a far approvare la famosa legge che dovrebbe togliere anche alle europee le preferenze, la sua “nomina” con la benedizione del guardasigilli potrebbe essere l’obiettivo primario del sindaco. E  Massimo Grillo? Che sia considerato dai consiglieri comunali di Marsala come l’elemento destabilizzante non sembrano esserci dubbi. La domanda che i più si pongono è : cosa ha in mente? E’ probabile che l’idea sia quella di succedere a Carini in caso di elezione di quest’ultimo ma se la legge non venisse approvata in tempo, appare  difficile che Carini possa lasciare la sindacatura per un balzo nel buio. Non avrebbe i numeri e del resto Grillo, D’Alì e Cristaldi non potrebbero garantirglieli. Ecco quindi che Grillo potrebbe pensare di lanciarsi nell’avventura con l’appoggio dei tre. Già Ma con quale partito?
In tutto questo concitare di incontri e riunioni molti si chiedono quale ruolo avrebbe l’amico di sempre di Carini ritornato con lui dopo lo strappo del primo rimpasto di giunta. Dopo la cacciata di Michele Milazzo e i due PSI di Pellegrino, il trio, non più quartetto perché Milazzo sembra escluso, si sarebbe ricomposto e quindi Carini probabilmente pensa di essere in grado di fronteggiare e gestire la situazione politica e i fermenti in consiglio. Ma i numeri gli sono contro.
Risolta secondo lui la questione Marsala Schola con la nomina a presidente del Cda, della dr.ssa Caterina Adamo, moglie del Sostituto Procuratore Antimafia Piscitello, Carini probabilmente si è convinto di aver risolto uno dei più gravi problemi della sua amministrazione. 
Nel frattempo la città paga un prezzo durissimo per l’assoluta anarchia che regna nei vari settori, per i servizi deficitari, per l’enorme accumulo di immondizie lungo le strade e le spese per la “raccolta differenziata” che sembra divenire “ammucchiata”, per l’aumento esponenziale dei debiti verso la Cassa Depositi e Prestiti che ammontano a circa 40 milioni di euro senza reali infrastrutture e implementazione dei servizi al cittadino, per non parlare del problema “esposizione” bancaria per la finanza creativa che rischia di far fallire il comune se saranno confermate le previsioni della Corte dei Conti circa un possibile danno erariale di 2,8 milioni di euro.
Ma c’è di più. Nell’indifferenza generale dell’amministrazione, 64 ex articolisti dal 1° gennaio 2009 potrebbero essere mandati a casa perché la famosa legge Brunetta non prevede “ulteriori” finanziamenti per queste figure non stabilizzate.
La situazione della casa di Cura Giovanni XXIII sembra ben lungi dall’essere regolarizzata e parentopoli sembra non avere fine e l’ultima in ordine di tempo sembra si sia evidenziata proprio nel servizio di refezione scolastica dove sembra che siano stati assunti recentemente almeno 4 lavoratori riconducibili per parentela a politici e a quanto sembra, anche a sindacalisti. 
In questa situazione che solo il sindaco vede rosea, c’è un certo fermento nei gruppi politici consiliari che si richiamano al buon governo. Si starebbe studiando la possibilità di raggruppare un numero di consiglieri di entrambi gli schieramenti per formare una maggioranza su un ipotesi di “programma” condiviso da presentare al Sindaco. 
L’ipotesi prevederebbe ovviamente un rimpasto della giunta e la ridistribuzione delle cariche istituzionali fermo restando la tutela di quei assessori “eletti”. Su quest’ultimo punto anche Giulia Adamo è sempre stata convinta assertrice. Sul tavolo ci sono quindi 5 assessori su otto e forse la presidenza del consiglio.
Difficile comunque che il progetto possa andare in porto ma se il sindaco comprenderà che alla fine a pagarne le conseguenze politiche sarà solo lui, forse qualcosa potrebbe muoversi.
Aspettiamo per vedere.

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