“Si può costituire una commissione tecnica per migliorare e potenziare la struttura e la funzionalità dell’Ospedale Piemonte, nominata dagli stessi componenti del vostro Comitato”. Così si è sbilanciato il Direttore Generale dell’Assessorato regionale alla Sanità, Maurizio Guizzardi, ieri in tarda mattinata nella sede palermitana, durante un incontro preliminare a quello di settembre che si svolgerà con l’assessore Russo, con il Comitato spontaneo “Salvare l’Ospedale Piemonte”.
Gli esponenti del movimento popolare di Messina, ricevuti anche alla presenza di un altro funzionario regionale, la Dr.ssa Rosalia Murè, hanno ottenuto questa apertura da parte dei dirigenti a rivedere e riformulare parzialmente il destino del presidio di viale Europa.
“La popolazione messinese – ha esordito il presidente del Comitato, Marcello Minasi – transige su tutto, tranne che sulla chiusura dell’Ospedale. Oggi, avanziamo una richiesta di razionalizzazione dei servizi del nosocomio per evitare che chiuda i battenti per consunzione. Se l’Ospedale deve esistere in quanto punto di emergenza – urgenza, come previsto dall’ultimo decreto assessoriale, deve anche essere predisposto per affrontare questo tipo di situazioni e non smistare i pazienti che arrivano al Piemonte in altri presidi”.
“In effetti, l’ultimo decreto assessoriale del 2010 – ha puntualizzato Murè – dispone precise indicazioni sulla permanenza di alcune discipline mediche come garanzia del mantenimento dell’ospedale”.
Ma dobbiamo ricordare che, nel suddetto ospedale, mancano specialistiche importanti perché trasferite al Papardo come Neurologia e Chirurgia vascolare, un fatto che rende impossibile intervenire proprio su pazienti in gravi condizioni di salute.
Ecco quale sarebbe il compito fondamentale della nuova commissione tecnica, costituita dal Comitato, secondo il direttore Guizzardi: quello di proporre l’eventuale spostamento delle specialistiche dall’Ospedale Papardo al Piemonte, la riorganizzazione di un PTA e un PTI, oltre al potenziamento dell’ormai noto Polo materno – infantile. Una sorta di Pronto Soccorso ampliato da ambulatori attrezzati H24.
Il Comitato spontaneo “Salvare l’Ospedale Piemonte” è pienamente appoggiato dal sindacato autonomo Fials Sicilia che è stato rappresentato, oggi, dal segretario regionale Sandro Idonea.
“La protezione civile, vista la configurazione di Messina – ha ribadito il sindacalista – ha dichiarato che l’Ospedale Piemonte è il punto di riferimento sanitario nel Piano Strategico in caso di calamità naturali. E’ necessario non solo mantenerlo in vita ma anche attrezzarlo adeguatamente con un PTA ad ampio respiro. E non dimentichiamoci che il ricavato del patrimonio immobiliare in dotazione dell’Ospedale Piemonte deve essere speso per la stessa struttura non per altre esigenze”.
Questa dichiarazione, in riferimento alla messa all’asta di 19 immobili in dotazione del nosocomio del centro urbano da parte del manager dell’azienda Caruso, ha spinto la discussione verso un altro importante risultato del Comitato.
“I proventi ottenuti delle varie aste – ha assicurato Guizzardi – verranno spesi, per la maggior parte, per l’Ospedale Piemonte”.
“Se così non fosse – ha spiegato il giudice Minasi – si potrebbe intraprendere qualunque azione popolare per esempio da parte dello stesso Comitato per annullare il provvedimento. I beni del nosocomio in quanto donazioni modali appartengono solo a chi li ha ricevuti e, di conseguenza, anche i propri ricavati. E’evidente che i milioni di euro che sono stati ottenuti dalla vendita di questi immobili dovranno essere utilizzati esclusivamente per la ristrutturazione dei locali pericolanti del Piemonte, altrimenti sarebbe una operazione finanziaria illegittima”.
Storia controversa anche per il Centro del Sangue che è nato al Piemonte ed ora si trova al Papardo, tra l’altro portato in questa sede dall’ex assessore regionale alla Sanità, Roberto Lagalla. A precisarlo è il sindacalista della Fials di Messina nonché uno dei promotori del Comitato, Giovanni Micali.
“Nessun cittadino messinese è propenso a donare il sangue – ha aggiunto Micali – perché considera l’Ospedale Papardo difficilmente raggiungibile per questioni di viabilità, oltre che troppo distante dal centro. Addirittura, il sangue viene comprato e trasportato da altre province d’Italia, persino dall’Estero con costi notevolmente maggiorati”.
“I cambiamenti nell’area ospedaliera – ha risposto Guizzardi – sono previsti nel Piano di rientro come la diversa collazione del Centro Raccolta Sangue. Sul piano economico quindi con finanziamenti aggiuntivi non si può intervenire. Ma aspetto le proposte della vostra commissione tecnica”.
Un commiato che offre speranze concrete per una rivalutazione dell’Ospedale Piemonte da parte dell’Assessorato alla Sanità, con il cui titolare il Comitato si incontrerà il prossimo settembre.