Quante volte in queste settimane abbiamo letto delle trionfali parole dell’assessore regionale alla sanità regionale, Massimo Russo ? Almeno una decina di volte.
Tutti felici quindi. Russo, Lombardo e tutti i dirigenti della ASP e dei tanti distretti sanitari ed altre strutture nate con la grande riforma regionale che ha si ridotto le spese, ma per effetto della contrazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie agli utenti.
Tutti felici e trionfanti, salvo che ….
Già, salvo che arriva la bocciatura da parte del Ministero della Salute che nel suo rapporto sulla qualità della sanità regionale e sull’applicazione dei Lea (livelli essenziali di assistenza), alla Sicilia viene indicata, in buona compagnia con altre sei (tutte del Sud, Lazio escluso) vengono imputate inefficienze e disapplicazioni superiori al tollerabile.
Questo è quanto emerge dal rapporto pubblicato ieri dal Ministero della Salute sito (www.salute.gov.it), atto agli stanziamenti che il Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei Lea dovrà varare a breve.
Il sistema di verifica si basa su 21 indicatori ripartiti sulle singole voci dell’assistenza sanitaria: prevenzione, distrettuale, ospedaliera ed emergenza.
Il risultato della verifica complessivo risulta essere il punteggio relativo alle performance registrate dalle singole regioni.
Le amministrazione adempienti agli standard dovevano ottenere un punteggio complessivo superiore a 160 mentre quelle che risultano adempienti agli standard ma che devono intervenire per migliorare alcuni livelli, hanno ottenuto un punteggio che va da 130 a 160.
Infine, le note dolenti che smentiscono le parole di Russo e Lombardo. Con un punteggio inferiore a 130 sono indicate quelle amministrazioni inadempienti e tra queste, brilla la Sicilia per carenze nel’assistenza territoriale e domiciliare degli anziani, spesa farmaceutica, assistenza ospedaliera.
Insomma. Una sonora e clamorosa bocciatura.