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Marsala. Il Consigliere Comunale Mezzapelle interviene sulla delicata questione del Borgo della Pace.

Area naturale dello Stagnone
Area naturale dello Stagnone

Il Consigliere Comunale Paolo Mezzapelle, interviene ancora una volta sulla spinosa questione riguardante la struttura alberghiera denomina Borgo della Pace.
Malgrado i ripetuti interventi sulla questione, ivi compresa l’interrogazione del 15 febbraio  ultimo scorso, al Consigliere non  è stata data alcuna risposta scritta e rileva anche che attraverso organi di stampa sarebbe passato il messaggio, privo di fondamento, di una sua richiesta di trasmissione dei relativi atti alla Procura della Repubblica.
Mezzapelle precisa che nel suo lunghissimo impegno politico ha sempre svolto le mie iniziative nelle sedi dove ha ricoperto ruoli istituzionali e ricorda al Sindaco di Marsala, Renzo Carini, che il Borgo della Pace è ubicato in Contrada Ettore Infersa a Marsala, di fronte l’Isola di Mozia. Si tratta di una costruzione destinata ad albergo autorizzata con concessione 886 del 28/12/2007. dallo Sportello Unico per le Attività Produttive di Marsala.
La proprietà è oggi della Fondazione  Francesco d’Assisi. La costruzione è stata avviata in data 07/04/2008. Detta costruzione ricade in zona vincolata a livello paesaggistico dal 1974.  Nel piano comprensoriale approvato nel 19777 risulta ricadere in zona agricola stralciata con indice di edificabilità 0,01 metro cubo su metro quadrato.
La costruzione dell’albergo occupa una superficie di 650 mq. circa e dovrebbe avere a disposizione quindi un’area di 234.000 mq (6,5 salme circa). Invece ne ha soltanto 3.880 mq. circa.
La costruzione dell’albergo è stata autorizzata in una ZONA, in pratica, NON EDIFICABILE  in deroga urbanistica ai sensi dell’art.5 del D.P.R. 447/98 e dalle notorie norme paesaggistiche che le accompagnano.
Inoltre la motivazione citata agli atti per la deroga approvata, in conferenza di servizio, è afferente alla presunta constatazione di non essere individuabile nel Piano Comprensoriale alcuna zona ove insediare strutture di tipo alberghiero.
Alla luce dei fatti sopra riportati, Mezzapella ripropone al Sindaco  gli interrogativi fin qui senza alcuna risposta:
1°) Nel Piano comprensoriale al momento della concessione erano previste aree destinate ad insediamenti turistico-alberghieri? E qual è la destinazione urbanistica prevista nella zona dal nuovo Piano Regolatore Generale?
2°) Come mai il Rappresentante della Soprintendenza nell’ultima Conferenza di Servizio aspetta chiarimenti in relazione alle previsioni del nuovo Piano Regolatore Generale e nell’ultima riunione, credo, non opponga alcuna obiezione? I chiarimenti erano stati resi? 
Si è tenuto conto del parere contrario ad ogni tipo di insediamento espresso dal Prof. Vincenzo Tusa il 5 settembre 1973?
3°) Lo Sportello Attività produttive dialoga con  “i produttori”, cioè con le imprese o anche con i singoli cittadini?
4°) Alla data di rilascio della concessione era stata già insediata la Commissione Edilizia Comunale, come mai l’intero malloppo, vista la delicatezza della questione, non è stato inviato all’esame della stessa?
5°) Avendo consentito di costruire su un’area di 3.880 mq. un complesso per il quale sarebbero stati necessari 234.000 mq., con quale faccia si possono fronteggiare le lamentele sbagliate di chi ha costruito, abusivamente, anche un muro di cinta o la casetta dell’autoclave?
6°) Visto che la distanza di 150 metri dal mare è stata rispettata, considerando TERRA, come per legge la salina, il Canalone che lambisce la strada e ha diretta fruizione col mare è anche TERRA?
E se così dovesse essere come mai chi disgraziatamente è finito nel Canalone è deceduto “per annegamento” e non ha riportato semplici escoriazioni?
7°) Gli atti come da delibera sono stati inviati all’Assessorato Regionale Territorio Ambiente?
8°) Il Complesso Turistico-Alberghiero denominato Borgo della Pace appartenete alla Fondazione San Francesco d’Assisi, Le risulta che sotto detta iniziativa imprenditoriale ci sia qualche altro Santo protettore?
In conclusione, Mezzapella precisa la sua insistenza sul caso non è da considerare un atto persecutorio nei confronti di qualcuno, bensì una battaglia di coerenza in difesa e per la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale della nostra Città. Fa rabbia, aggiunge il Consigliere,  pensare che agli inizi degli anni ’70, insieme ad illustri concittadini,riuscì ad evitare forti speculazioni edilizie nell’area lagunare dello Stagnone e del suo litorale e, a distanza di 40 anni con una maggiore e diversa sensibilità verso certi valori, assistere a scelte scellerate che deturpano una delle zone più amene del nostro Paese e compromettono irrimediabilmente il riconoscimento di sito patrimonio dell’Umanità.

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