“La elisuperficie da domani utilizzabile dalle 6 alle 18. Negli altri orari soccorso garantito solo a Caltanissetta e Palermo.
L’elisuperficie di Catania da stasera chiude battenti e da domani sarà utilizzabile solo negli orari diurni , dalle 6 alle 18. Senza la piena operatività della pista etnea è a rischio la copertura assistenziale, serale e notturna, per le province di Messina, Catania, Siracusa, Ragusa e le Isole minori.
A lanciare l’allarme è il deputato dell’Udc ‘verso il Partito della Nazione’ e componente della Commissione Servizi Sociali e Sanitari dell’ Assemblea siciliana Marco Lucio Forzese che ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione, Raffaele Lombardo e all’assessore alla Sanità Massimo Russo.
Nel documento, spiega Forzese, “dal 25 gennaio l’elisuperficie di Caltanissetta è stata preferita a Catania come base operativa del soccorso. Infatti, con una nota emessa dal Servizio 6 di Programmazione dell’emergenza, la Regione e l’assessorato alla Sanità hanno motivato questa rimodulazione con la possibilità di fare espletare il servizio da mezzi ‘più performanti’; ma il soccorso, dice Forzese, invece di migliorare, rischia di peggiorare a discapito della sicurezza e della salute dei siciliani, poiché conseguentemente a questi provvedimenti, ” viene ridotta a 12 ore l’operatività dell’eliambulanza allocata proprio nella base di Catania”.
Questo a causa della mancanza di servizi essenziali alla sicurezza che non consentono le operazioni di decollo e atterraggio”.
“Si tratta – continua Forzese – di un attentato alla vita e alla salute della gente, pochi giorni dopo la morte di una donna sull’Etna, che ha pagato con la vita le conseguenze di un servizio male organizzato: anche questa è malasanità. “Confidiamo in un tempestivo intervento di Lombardo e Russo, quest’ultimo parla da mesi di razionalizzazione e contenimento della spesa sanitaria, argomento sul quale potremmo essere d’accordo, ma ridurre risorse per servizi assistenziali importanti a discapito della salute e dell’incolumità dei cittadini, non ci sembra la maniera migliore di affrontare il caso.
Se necessario siamo pronti a scendere in piazza per garantire un diritto imprescindibile con il quale non si può scherzare, la salute”, conclude il parlamentare Ars dell’Unione di Centro.