La LAV denuncia che molti “cacciatori” non rispettano il silenzio venatorio. Continuano infatti a giungere all’Associazione – che sul sito www.lavsicilia.it ha pubblicato un “vademecum” a disposizione di cittadini e forze dell’ordine con informazioni e consigli contro “doppietta selvaggia” – numerose segnalazioni di caccia di frodo: dalla provincia di Agrigento a quella di Siracusa, da Caltanissetta a Trapani, tanti cacciatori non stanno rispettando il “silenzio venatorio” deciso dal TAR; soprattutto nelle prime ore del giorno ed al tramonto ed in prossimità delle abitazioni di campagna, infatti, vengono segnalati decine di colpi di fucile. Altri, invece, vagano comunque tra i campi col pretesto di “allenare i cani” da caccia quando tale attività è al momento anch’essa vietata, non essendo più in vigore alcun “Calendario venatorio”.
La LAV giudica le recenti esternazioni dell’Assessore La Via che ha annunciato l’imminente pubblicazione di un decreto che emana un nuovo “Calendario venatorio” in sostituzione di quello sospeso dal TAR a seguito del ricorso di Legambiente.
Critica della LAV all’assessore regionale all’agricoltura on. Giovanni La Via che secondo l’associazione appare più preoccupato a garantire alle doppiette la riapertura della caccia piuttosto che impegnato a tutelare il patrimonio faunistico.
Secondo l’Associazione animalista l‘assessore continua a mantenere un rapporto privilegiato col mondo venatorio, compresi i settori più oltranzisti, invece di mantenere un atteggiamento imparziale.
Anche l’annuncio fatto dall’assessore di unnuovo decretyo “salva doppiete”, appare, sempre secondo la LAV, istituzionalmente poco corretto perchè intervniene in una questione senza conoscere la decisione dei giudici del TAR, che si riuniranno venerdì prossimo per decidere se mantenere o revocare la sospensione della stagione venatoria“.
Secondo la LAV, anche da un punto di vista squisitamente giuridico ed istituzionale occorre aspettare le motivazioni del provvedimento che il TAR dovrà adottare nell’udienza del 26 settembre prossimo; qualunque decisione venisse presa, infatti, la caccia non potrà automaticamente riaprirsi senza il rispetto del complesso iter necessario per approvare per intero un nuovo calendario venatorio (convocazione del Comitato regionale faunistico-venatorio; parere preventivo dell’Istituto Nazionale Fauna Selvatica (INFS) di Bologna; pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale ecc.) In caso contrario il calendario sarebbe illegittimo e, dunque, si aprirebbe una nuova querelle giudiziaria che la LAV è pronta a sostenere in difesa della fauna e per la legalità.